Il nuovo decreto conferma quanto già stabilito dal Cura Italia e dal Rilancio. Disposta una proroga della sospensione delle attività fino al 31 gennaio 2022. A meno di violazioni.
Si va di proroga in proroga, e in diversi settori. Il Decreto Sostegni tenterà di far assorbire il colpo delle restrizioni, mentre in altri ambiti si cerca di limitare i danni in altri modi. Per quanto riguarda la sospensione della licenza dell’attività, ad esempio, sempre con il Decreto Sostegni arriva un’importante novità, che andrà a interessare diverse categorie e ad aggiungere un ulteriore anno di proroga rispetto a quanto già accordato dal Cura Italia e, in seguito, dal Decreto Rilancio. Ovviamente, a essere bloccati saranno gli atti notificatori del provvedimento di sospensione.
Questo significa che verranno aggiunti ulteriori 12 mesi per riuscire a tenere a galla la propria attività lavorativa, prorogando ulteriormente “la notifica e l’esecuzione degli atti di sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività ovvero dell’attività medesima”. In sostanza, quanto disponeva l’articolo 67 comma 1 del decreto Cura Italia che, inizialmente, aveva concesso una dilazione dei tempi dall’8 marzo al 31 maggio 2020. Altra decisione era arrivata con il Rilancio, che aveva spostato la scadenza al 31 gennaio 2020, in considerazione dei lunghi periodi di chiusura.
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A ora, il Decreto Sostegni ha spostato tutto al 31 gennaio 2022. Prima di allora non arriveranno notifiche. Resta comunque la possibilità che la proroga in oggetto venga meno nel momento in cui i beneficiari contravvengano alle disposizioni fondamentali per il mantenimento della dilazione dei tempi. L’articolo di riferimento ne prevede quattro, contestate nell’arco di cinque anni e relative all’emissione della ricevuta o scontrino fiscale. In questo caso scatterebbe la sospensione della licenza. E questo anche qualora non fossero scattate sanzioni accessorie.
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Il limite di sospensione dell’esercizio dell’attività va dai tre giorni al mese (anche con un massimo di sei mesi se si parla di importo superiore a 50 mila euro rispetto al complesso dei corrispettivi). Va ricordato, poi, che il provvedimento diverrebbe immediatamente esecutivo e riguarderebbe anche la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio nei locali ai quali l’attività è destinata (da 15 giorni a 2 mesi). Se dovessero verificarsi casi di recidiva, la tempistica sarebbe compresa fra due e sei mesi. In caso di quattro distinte violazioni (sempre nell’arco di un quinquennio) nei confronti di esercenti iscritti ad albi professionali, scatterebbe la sospensione da questi ultimi.