Il prelievo forzoso delle pensioni è senz’ombra di dubbio un vero e proprio incubo. Per questo motivo è bene sapere in quali casi l’Inps non può procedere con tale misura.
Raggiungere l’età della pensione si rivela essere senz’ombra di dubbio un traguardo molto importante. Dopo aver trascorso quasi tutta la propria vita alle prese con i vari impegni di lavoro, infatti, è finalmente possibile staccare la spina e dedicarsi alle proprie passioni. Non è un caso che l’ottenimento di questo trattamento interessi un gran numero di persone, con molti che sono in attesa di scoprire quali saranno le novità introdotte dal governo Draghi grazie alla riforma delle pensioni che dovrebbe essere attuata nel corso dei prossimi mesi.
Nel frattempo a destare particolare preoccupazione sono alcune lettere inaspettate inviate dall’Inps e riguardanti il ricalcolo delle pensioni. L’istituto di previdenza, infatti, ha chiesto in alcuni casi la restituzione di somme indebitamente percepite dal destinatario della comunicazione, optando anche per il tanto temuto prelievo forzoso. Non sempre, però, l’ente ha ragione e per questo motivo è bene sapere come tutelare i propri diritti e in quali casi l’Inps non può optare per tale forma di prelievo.
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Una volta raggiunti i requisiti per accedere alla pensione, l’Inps provvede ad erogare mensilmente il relativo importo. A differenza di quanto si possa pensare, però, le cose non sono immutabili, con l’istituto che può rettificare in seguito la somma da versare, ad esempio dopo aver effettuato dei controlli. In alcuni casi può optare anche per il prelievo forzoso, ad esempio in caso di pignoramento autorizzato dal giudice, trattenute per il conguaglio o errori di calcolo.
Proprio quest’ultimi meritano una particolare attenzione, in quanto non sempre l’Inps può effettuare il prelievo forzoso. Entrano nei dettagli bisogna sapere che l’istituto può optare per tale soluzione solamente se l’errore può essere imputato al soggetto beneficiario del trattamento. Se invece è lo stesso istituto di previdenza a commettere un errore di calcolo, per cause imputabile esclusivamente all’Inps stesso, allora non potrà richiedere la restituzione dei soldi al pensionato.
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In questo caso, così come confermato dalla Suprema Corte di Cassazione, l’INPS non potrà procedere al prelievo forzoso delle somme già erogate sulle pensioni. Può invece rettificare l’importo delle pensioni, tenendo in considerazione i nuovi valori.