Pensioni: l’annuncio di Draghi cambia le carte in tavola, si torna a sperare

Il governo a guida Draghi è al lavoro al fine di definire le nuove misure in vista della prossima riforma delle pensioni. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Foto di Alexandra da Pixabay

Il lavoro è un diritto e un dovere. Fonte di guadagno importante, grazie al quale poter soddisfare le varie esigenze personali, non si può negare che si riveli essere spesso una fonte di preoccupazione per via dei vari impegni e problemi da affrontare. Proprio per questo motivo è facile capire come mai non si veda spessa l’ora di raggiungere finalmente l’età della pensione e staccare la spina dai vari impegni quotidiani.

A tal fine è bene ricordare che per poter ottenere un trattamento pensionistico è necessario essere in possesso di determinati requisiti. Proprio in questo ambito, pertanto, desta particolare interesse la riforma delle pensioni che dovrebbe essere attuata dal Governo Draghi nel giro dei prossimi mesi. In particolare sembra che si assisterà all’introduzione di importanti novità che potrebbero cambiare le carte in tavola. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Pensioni: l’annuncio di Draghi cambia le carte in tavola. Ecco cosa c’è da sapere

Fonte: Pixabay

Il prossimo 31 dicembre terminerà il triennio di sperimentazione di quota 100, che quasi sicuramente non verrà riconfermata. Proprio per questo motivo sono in molti a chiedersi quali saranno le novità introdotte dal governo a guida Draghi in merito ad un tema particolarmente delicato come quello delle pensioni. Al momento, ricordiamo, sono varie le opzioni disponibili, come ad esempio la pensione agevolata. Ma cosa ci riserva il futuro?

Ebbene, al momento non vi sono ancora conferme in merito. Non resta quindi che attendere eventuali comunicazioni da parte del governo. Nel frattempo, comunque, tra le ipotesi che continuano a destare particolare interesse si annovera quella di Quota 92. A tal proposito Graziano Delrio ha dichiarato: “Per un’Italia più giusta. Allo scadere di Quota 100, introduciamo Quota 92 che aiuti donne e lavoratori impegnati in lavori usuranti. Diamo maggiori garanzie ai giovani. Anche così si esce dalla crisi“.

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Un’idea che sembra aver trovato già l’approvazione del Partito Democratico, con Quota 92 che permetterebbe di andare in pensione con 30 anni di contributi e 62 d’età. Tale misura, però, potrebbe prevedere delle penalizzazioni per ogni anno di anticipo. Al momento, comunque, si tratta solamente di ipotesi e non resta che attendere di scoprire quali saranno le decisioni dell’esecutivo.

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