Quando firmare la sulla busta paga non comporta la rinuncia a contestarla. Vediamo perché.
Sapete interpretare la vostra busta paga? É un diritto di tutti conoscerla e sapere da cosa è composta. In questo articolo, vogliamo fare chiarezza su quest’argomento, ed affrontare il caso in cui, si può contestare una busta paga, anche dopo averla firmata.
“Vi è l’obbligo di consegnare al momento della corresponsione della retribuzione ai lavoratori dipendenti con esclusione dei dirigenti, un prospetto di paga in cui devono essere indicati il nome, cognome, qualifica professionale d lavoratore, il periodo in cui la retribuzione si riferisce a tutti gli elementi che contribuiscono a formare la retribuzione e la trattenuta.”
La busta paga, è un documento prodotto da ogni datore di lavoro, dove vengono indicate in dettaglio tutte le voci che compongo il nostro stipendio. È un obbligo per il datore di lavoro consegnarlo ogni mese ai propri dipendenti, ed è un diritto per loro riceverlo. Il dovere più grande peró, prima di firmare questa nota, sarebbe quello di verificarne il contenuto e avvertire tempestivamente l’azienda nel caso di errori nella compilazione.
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Al fine di evitare errori grossolani o sviste particolari, l’azienda chiede al lavoratore di dichiarare di avere letto e compreso il contenuto della busta paga e di confermare che tutto sia regolare. Questo controllo, Servendosi come una doppia conferma e come attestazione di pagamento; esclude il diritto di contestazione attraverso quella firma. La giurisprudenza oggi, viene in sostegno a questa fattispecie e sostiene che la firma del documento, non prevede un’accettazione senza riserve. Capiamo perché.
Per “firma” siamo soliti intendere l’apposizione del proprio nome e cognome, su un documento. Per quanto riguarda la busta paga, La legge prevede che questo documento sia necessariamente compilato, ma non ti chiede espressamente una firma leggibile, salvo casi indicati espressamente. È importante che sia presente invece, un collegamento diretto tra quella sigla o quello scarabocchio e la persona che ha apposto la firma. Analizzando la fattispecie in esame, dobbiamo considerare che la firma, dopo aver ricevuto la busta paga, non sempre valore di prova dell’avvenuto pagamento dello stipendio, perché spesso quello è successivo, e comunque non avviene più in contanti e quindi non lo si può verificare subito. Perció, è possibile contestare il documento, nonostante ci sia la nostra firma di accettazione?
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Concludiamo questo articolo, dicendo che si puó fare! Con la legge n. 21699 del 2016 la suprema corte ha regolamentato il concetto, decidendo che la firma prova solo l’avvenuta consegna della busta paga e non del pagamento dello stipendio. L’avvenuto pagamento sarà dimostrabile in altri modi, resi molto più semplici e efficaci con l’obbligo di versare lo stipendio solo con strumenti tracciabili.