I pagamenti con i sistemi cashless aumentano vertiginosamente in pandemia ma una filiera resta affezionata al contante. Ecco la situazione.
La strategia di incentivo al sistema cashless è ormai chiara da tempo. E non solo per via del Cashback, che ha portato i consumatori italiani a una vera e propria pianificazione delle spese (non sempre ortodossa, questo va detto). Qualcosa di utile, probabilmente, se non fosse che la tendenza all’utilizzo dei metodi di pagamento tracciabili sta significando, progressivamente, l’addio allo strumento del contante. Un obiettivo che, inizialmente, era inquadrato nell’ottica di una limitazione del contagio da coronavirus. Ma che, man mano, sta diventando quasi un imperativo nell’ambito della rivoluzione digitale che ha accompagnato la pandemia.
In Italia la situazione è piuttosto marcata. Secondo quanto osservato dalla School of management del Politecnico di Milano, al netto del calo dei consumi, il sistema Cashless ha incontrato abbastanza successo: 5,2 miliardi di transazioni, da 29% al 33% del totale dei pagamenti effettuati in Italia, per un totale di 268 miliardi di euro. Questo non ha spodestato il contante, che resta il metodo di pagamento più utilizzato ma di sicuro ha costruito la strada per il sorpasso.
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Ma forse è proprio da qui che bisogna partire. Perché se nemmeno l’ondata del Cashback ha ancora messo in archivio il contante, significa che il sistema cashless non riesce a far felici tutti. Il punto è che, a fronte di alcune transazioni per così dire “comuni”, viene naturale impiegare il denaro contante. E anche alcuni esercizi commerciali più piccoli non possiedono gli strumenti giusti per riuscire a effettuare transazioni tramite carte. Tuttavia, va detto pure che il periodo di pandemia, un po’ per necessità, un po’ per comodità, ha portato in dote un incremento sensibile dei pagamenti via digitale.
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Lo smartphone è il device per eccellenza: addirittura 15,65 miliardi di euro sono stati mossi dall’e-commerce via telefono. Meglio anche del pc e di altri sistemi da remoto per gli acquisiti online. A riprova di come proprio lo smartphone sia, ormai, lo strumento davvero cardine della quotidianità del Duemilaventi. Per quanto riguarda gli altri incrementi, un +29% (un valore di 81,5 miliardi di euro) lo registrano i pagamenti con carta in modalità contactless. Scendono i servizi legati alla mobilità e altri connessi ai movimenti di persone, giocoforza limitati dalle restrizioni. E sono questi ad assestare il colpo più duro al contante. Il quale, però, continua a essere lo strumento prediletto. Per la serie, laddove si può lo uso. Forza dell’abitudine? Può essere.