Chiusura conto corrente: la domanda è quando questo rischio può diventare realtà? Ecco tutti i chiarimenti necessari su questa questione.
II conto corrente è senza alcun dubbio uno strumento necessario e imprescindibile per la gestione del proprio denaro. In un periodo molto difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia e della crisi che questa ha scatenato, questo sistema è finito molto spesso sotto la luce dei riflettori, in quanto oggetto di svariate misure e provvedimenti, non solo da parte del governo.
Ma ecco che ad attirare tantissime attenzione questa volta è stato ben altro. Il riferimento è a una missiva inviata da un noto istituto bancario, ossia la Fineco. Ma che cosa è successo e di che cosa si tratta? I correntisti non possono non essere rimasti, quantomeno in parte, stupiti e sorpresi. Non resta dunque che entrare nel dettaglio e nello specifico per capire se possono davvero esserci dei rischi e sotto quale punto di vista.
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Conto corrente, ecco quando c’è il rischio concreto della chiusura
Tutto ruota attorno ai soldi depositati nel conto corrente. Infatti, nel caso in cui questi siano troppi, può sorgere il rischio concreto e reale di una chiusura. La Fineco, come era comunque filtrato già negli scorsi giorni, ha inviato una lettera a tutti i suoi contocorrentisti, spiegano tutte le modifiche unilaterali sul contratto. In poche parole, la banca ha fissato dei veri e propri paletti. Nel caso in cui questi venissero violati, l’istituto di credito può recedere il contratto in qualsiasi momento. Ma quali sono questi paletti? Giusto analizzarli e spiegarli.
A dover aver paura e iniziare a riflettere è colui che ha sul conto corrente una cifra superiore o comunque uguale a 100mila euro. E per di più i rischi aumentano nel caso in cui lo stesso correntista non abbia nessuna forma di finanziamento, come, per esempio, un mutuo o un prestito personale, e nessuna forma di investimento. Insomma, una novità non di poco conto. Non resta che attendere quello che succederà e quello che accadrà.