Non tutti i beni di un defunto sono oggetto di eredità. Alcuni non rientrano nella successione e di conseguenza non spettano a nessuno
Al contrario di quanto si possa pensare esistono dei beni che non sono oggetto di eredità. Quindi alla morte di una persona tali oggetti non diventeranno di proprietà dei successori.
Una questione delicata che è bene approfondire, in modo tale da evitare disguidi e false speranze. Quindi, il titolare di un patrimonio al momento del testamento deve valutare bene questi aspetti, in modo tale che i suoi eredi abbiano ben chiaro cosa gli spetta di diritto e cosa no.
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Eredità: tutti i beni che non rientrano nella successione
In base all’articolo 2 del Testo Unico sulla successione non sono compresi nell’eredità i beni di un individuo che si trovano in un paese straniero. A destare maggior scalpore però è la mancata successione per quanto concerne automobili o barche, che si presume vadano a coniugi, figli e mogli. Non è così, a quanto pare serve comunque il passaggio di proprietà.
Non possono essere “tramandati” nemmeno i premi assicurativi sulla vita, anche nel caso il beneficiario dell’assicurazione dovesse essere un erede. Niente da fare nemmeno per le indennità economiche che spettano a fine rapporto di agenzia. Un esempio emblematico a tal proposito è il preavviso sul TFR.
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Le regole inerenti la successione escludono inoltre i titoli di Stato come ad esempio CCT, BOT e anche quelli di altre nazioni dell’Unione Europea. La “beffa” più clamorosa però riguarda i crediti che il defunto vanta nei confronti di organi statali, dell’Agenzia delle Entrate o di enti per la previdenza sociale. Caso a parte per i beni culturali su cui vige il vincolo prima dell’apertura della successione.