Lo Stato si è arreso: “Qualcosa non ha funzionato”

Il Governo ha approvato la discussa misura con alcune piccole modifiche dell’ultima ora. La versione ufficiale.

Condono
Condono (Adobe)

Alla fine la misura è passata. Il Governo ha varato il condono, non tra poche difficoltà, in ultimo quelle dell’ultima ora, poco prima dell’intervento pubblico del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Qualche ora indietro, infatti, alla riunione dei ministri qualcosa stava per saltare. Leghisti e forzisti non erano pronti a sostenere la bozza di decreto, cosi come era stata intesa, e cosi, si è resa necessaria una modifica dell’ultima ora.

Il condono alla fine ci sarà, grande, quasi immenso, andrà a coprire 10 anni, dal 2000 al 2010, cartelle esattoriali protagoniste della misura saranno quelle con debiti fino a 5000 euro. In aggiunta, in seguito allo scontro in consiglio dei ministri, c’è l’introduzione della fascia di reddito. La misura non sarà per tutti insomma, ma soltanto per quelli che hanno un reddito irpef inferiore a 30.000 euro. A questo punto è scattata la soddisfazione di tutto l’esecutivo.

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Lo Stato si è arreso: le varie posizioni all’interno della maggioranza hanno prodotto lo stallo

Le varie anime che compongono l’attuale Governo, presieduto da Mario Draghi, hanno di fatto creato lo stallo che rischiava di far saltare la conferenza stampa indetta dal premier. Troppe le posizioni in campo, troppo spesso diametralmente opposte. Ma alla fine la sintesi è stata per fortuna trovata, e quindi la tanto attesa misura potrà partire. Lo stesso Mario Draghi si è detto soddisfatto del lavoro fatto. Lavoro che però evidenzia una cosa abbastanza particolare.

Il fatto, che, alla luce di quanto necessario oggi per sbloccare la macchina burocratica legata alla gestione dei crediti, da parte dello Stato, bisogna ammettere un suo concreto fallimento. Troppi anni, in cui non si è stati capaci di gestire i crediti derivanti da infrazioni e mancanze dei cittadini, di fatto, sprecati.

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Ma da questo, spiega ancora il premier, nascerà una nuova linea, partirà una nuova visione della macchina statale, che punterà all’efficienza ed alla puntuale gestione dei debiti dei cittadini, senza ricorrere, nuovamente, magari tra dieci anni, al solito condono.

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