Ai tempi di Covid, occorre fare i conti con il rischio di frode legato alle mascherine. Ma ecco com’è possibile difendersi da questo.
La pandemia ha letteralmente cambiato le nostre vite e non potrebbe ovviamente essere altrimenti. E mentre ieri è stata la giornata nazionale dedicate alle vittime del Covid, ci sono aspetti e situazioni che non possono certo sfuggire e non essere notate. Ma di che cosa si tratta e a che cosa ci si riferisce?
Difatti un accessorio che è ormai diventato parte del nostre giornate è la mascherina. Ed è proprio per questo che attorno a questo dispositivo di protezione individuale si è creato un vero e proprio mercato con i suoi pro e i suoi contro. Ed ecco non possono non esserci rischi di frode? Ma come ci si può difendere da questi ultimi? Giusto entrare nel dettaglio e nello specifico per provare a capire il tutto al meglio.
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A parlar di questo è stata la trasmissione Piazza Pulita, in onda su La 7 e sempre in prima linea quando si tratta e si parla di inchieste di questo tipo. A essere analizzata è la possibilità di acquistare delle mascherine che non funzionano e che non proteggono a dovere dal virus. Il tutto è avvenuto con il supporto di alcuni tecnici di laboratorio. Questi ultimi hanno dimostrato come non è per nulla semplice districarsi nelle varie tipologie, in primis di FFP2 e FFP3, che si trovano nei negozi e nella farmacie.
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Tenendo conto di quanto speso dagli italiani in mascherine, non vi è alcun dubbio sul fatto che bisogna sempre prestare una grande attenzione. In primis in una mascherina conforme ci deve essere una sigla CE, che non è altro che il marchio di conformità europea. Fondamentale però la presenza di un codice alfanumerico di 4 cifre. Questo va infatti inserito nel database della Commissione Europea. Il dispositivo di protezione individuale è in regola soltanto se viene riportata l’indicazione “Personal Protective Equipment”. Insomma, qualche strategia per difendersi c’è eccome.