Il calcolo si applicherà al 30% sulla perdita di fatturato media moltiplicata per due. Un sostegno importante per le Partite Iva che sembra rimediare a qualche svista.
Ci sarà uno spazio privilegiato per le Partite Iva nel venturo Decreto Sostegno. La bozza ha confermato che per gli autonomi sarà stanziato un imponente fondo perduto, sia per sopperire al calo di fatturato che per rimediare a qualche buco dei precedenti decreti. Fondi che non verranno elargiti in forma generica ma applicando un preciso calcolo percentuale. Resta fondamentale il requisito delle perdite mensili: queste, infatti, verranno moltiplicate per due e al risultato verrà applicato il 30% per il calcolo del ristoro.
Un esempio concreto riguarda un negozio che ha visto dimezzare il proprio introito mensile dal 2019 al 2020. Se il calcolo si applica su un importo di 60 mila, con perdita media al mese di 5 mila euro, la moltiplicazione per due porterà a 10 mila euro, con applicazione del 30%. Si tratterà quindi di un sostegno di 3 mila. In sostanza, quello in arrivo sarà un Decreto che mirerà a tappare tutte le falle e, soprattutto, ad applicare una politica di sostegni economici integrati da una riforma fiscale.
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Il tema dell’aggiustamento del Fisco sta portando in dote più di qualche discussione. In relazione allo stralcio delle cartelle esattoriali, certo, ma anche in sede sindacale, dove le principali sigle si sono mostrate piuttosto scettiche a dare il là alla rottamazione senza prima vederci chiaro. L’intento di dare una sfoltita agli arretrati in archivio all’Agenzia delle Entrate, eliminando i piccoli debiti che, complice la crisi, faranno fatica a essere riscossi, mira ad alleggerire la pressione fiscale sui contribuenti.
Partite Iva, pronti 3 mila euro col Decreto Sostegno:
All’orizzonte, però, si staglia l’ombra di una riforma della tassazione che vede nel ripristino della Patrimoniale lo spettro più temuto. A ogni modo, se il Decreto dovesse portare in dote la cancellazione delle cartelle fino a 5 mila euro per il periodo 2000-2015, lo sgravio sarebbe ingente (60 milioni di cartelle per un totale di 2 miliardi). Anche per gli autonomi si tratterebbe di una ventata positiva.
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Anche perché questo non dovrebbe in alcun modo incidere sugli accessi ai sostegni. Per le Partite Iva, nello specifico, non varranno più i codici Ateco ma basterà la dimostrazione della perdita di fatturato rispetto al 2019. Una novità attesa e che, col Dl ormai alle porte, non dovrebbe più giocare brutte tiri.