La misura che il Governo sta per varare porterà con se grossi vantaggi per l’intero paese. La previsione dei tecnici.
Il Governo italiano, tra le prime misure rilevanti di questa nuova e delicata fase, cosi come annunciato, varerà un grosso condono fiscale. Quella pace, per dirla in termini “dolci”, tra Stato e contribuenti, da un lato sostenuta dall’altra osteggiata. Cancellazioni dei debiti del quindicennio 2000-2015 con importi fino ai 5000 euro. Un’opera di vastissime proporzioni che porterà alla cancellazione di miliardi e miliardi di euro che lo Stato avrebbe dovuto incassare.
Avrebbe dovuto, per prima cosa perchè spettanti, da multe, mancati pagamenti, more, interessi e quant’altro, e poi perchè lo stesso Stato, nei quindici anni di riferimento avrebbe dovuto gestire le varie pratica con maggiore efficacia e rapidità. Spesso, tali pratiche si perdono nei tempi interminabili delle cause legali, o degli inghippi della macchina burocratica italiana, producendo, cosi come è evidente, rilevanti ed infruttuose problematiche di gestione.
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Condono fiscale: il paradosso dei benefici per lo Stato
Il paradosso, che spesso si evince dalla manovra che il Governo sta per metter in campo, sta nel vantaggio che tale condono potrebbe avere per la stessa macchina statale. Perdere soldi, in un certo senso garantiti, comporterebbe una serie di vantaggi? La risposta è si, e a dirlo sono gli stessi tecnici che da settimane lavorano al puntellamento di una operazione che porterebbe ad uno snellimento non indifferente dell’intero apparato burocratico nostrano.
Il vantaggio starebbe tutto nella possibilità di riavviare, resettare in un certo senso l’intero apparato, fossilizzatosi su un pezzo abbastanza vasto di gestione, ben quindici anni, dal quale non riesce ad emergere con successo. Gli italiani, troverebbero vantaggio, qualora interessati, a liberarsi di vecchie pendenze, alleggerendo non poco la propria situazione complessiva. Lo Stato, in un certo senso, pur perdendo ingenti somme, anche.
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La misura, insomma, è tutta da esplorare, da considerare da cima a fondo, ma c’è di vero, che forse, qualcosa di concreto sta iniziando a muoversi per scuotere vecchie dinamiche e darne vita a nuove. Il paese pronto a ripartire, insomma.