Con il Piano nazionale di Resilienza, si valuta l’estensione del Superbonus del 110% fino a tutto il 2023. Un allungamento che potrebbe trovar posto proprio nel Recovery.
Distribuzione di risorse ma anche qualche possibile accorgimento su sentieri già tracciati. Il Recovery Plan, necessario per organizzare il maxi-fondo europeo e programmare un’azione di ripresa in sinergia con l’Europa, probabilmente andrà a interessare anche il Superbonus del 110%. In cantiere, infatti, ci sarebbe una proroga di oltre un anno, con orizzonte 2023. Uno spostamento di scadenza che rientrerebbe nelle modifiche che di fatto sono un’aggiunta al piano elaborato dal governo Conte.
Il nome è Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, in questo, sarebbe stato incluso anche il Superbonus del 110%, ovvero la detrazione per i lavori di riqualificazione energetica e per la ristrutturazione dell’immobile. Forse non è del tutto una sorpresa: il Recovery Plan, infatti, deve tenere conto innanzitutto delle direttive dell’Unione europea che, in materia di sviluppo (in questo caso di sostentamento), punta tutto sulla sostenibilità. E in questo il Superbonus ci rientra eccome.
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Superbonus, possibili sorprese nel Recovery Plan:
Se di riqualificazione energetica si tratta, chiaro che l’orizzonte resta quello del massimo efficientamento. In questo caso, complice anche il rinnovo delle classi energetica, quello dell’A+++, che risponde a quanto previsto dall’ecobonus. L’obiettivo del risparmio, infatti, resta una priorità sul tavolo del governo, specie in relazione al Recovery Plan. L’idea, rispetto a quanto ipotizzato a gennaio, è quella di spostare la scadenza dell’accesso al Superbonus alla fine del 2023 (quindi non più al 31 dicembre 2022).
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In questo modo, si allungherebbero i tempi su tutto il fronte agevolazioni relative al Superbonus. A oggi, secondo la Legge di Bilancio 2021, resta in vigore fino al 30 giugno 2022, con estensione al 31 dicembre per i condomini con almeno il 60% dei lavori conclusi e al 30 giugno 2023 per i residenti Iacp con la stessa percentuale di lavori portata a termine. Con il Piano nazionale, tuttavia, si potrebbe in qualche modo aggirare l’ostacolo posto dalla Legge di Bilancio (che subordina la sua efficacia) e procedere con la proroga. Novità ulteriori a breve.