Reddito di cittadinanza: a marzo aumenti ed anticipi di accredito

A marzo una gradita sorpresa per tutti i cittadini che hanno diritto alla misura statale. Cosa succederà nel dettaglio.

Reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinenza (Adobe)

Accrediti in anticipo e nuovi accrediti per i nuovi aventi diritto alla tanto chiacchierata forma di sussidio di casa nostra. Il mese di marzo, per il popolo del reddito di cittadinanza sarà un mese molto particolare. Pagamenti in anticipo rispetto alle solite date destinate all’accredito ed addirittura leggeri aumenti per tutti quelli che hanno presentato il proprio reddito aggiornato all’ultimo modello Isee richiesto. Un mese pieno di sorprese insomma.

Il tutto nasce dal confronto serrato tra i redditi Isee dell’anno corrente e quelli dell’anno effettivamente utile a determinare la possibilità o meno di riscuotere il tanto sospirato reddito. Un sottile gioco di tagli, detrazioni e quant’altro, insomma, a determinare l’effettivo importo dell’accredito mensile che lo Stato destina a quanti senza lavoro non dispongono di altre entrate sicure e certificate. Un sostegno, che al di tutto, ha sempre fatto molto discutere nel nostro paese.

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Reddito di cittadinanza: i casi dei furbetti con il doppio o il triplo lavoro

La possibilità di un doppio accredito è riservata a coloro che non sono riusciti a percepire la quota di febbraio per ritardi nella presentazione della domanda. In questo caso, a marzo, talo cittadini potrebbero percepire dunque doppia quota e ritrovarsi un bel gruzzoletto di cui disporre per il mese in corso. Una piacevole novità insomma per tutti i cittadini italiani che ogni mese attendono l’aiuto statale per andare avanti, e magari trovare un nuovo lavoro.

Problematica legata a questo tipo di misura resta purtroppo la questione legata all’aspetto lavorativo. Spesso, chi percepisce il reddito di cittadinanza continua a lavorare a nero, mantenendo a volte anche più posizioni lavorative. I tanto criticati furbetti insomma. Quelli che alla fine del mese, portano a casa uno stipendio niente male, con un bel regalo, alla fine di quello si tratta, da parte dello Stato.

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