L’età di pensionamento è sempre bloccato a 67 anni, ma la domanda è se si può andare in pensione con solo 30 anni di contributi?
Partendo dal presupposto che l’età pensionabile è sempre di 67 anni, per chi non avesse raccolto nel corso della propria vita i contributi dediti al versamento per la propria previdenza sociale, esistono anche altri modi per ricevere comunque la pensione in modo anticipato.
Vi sono infatti delle caratteristiche per un pensionamento anticipato che comprenderebbero il versamento di soli 30 anni di contributi.
Quindi qual’è la modalità più giusta per ricevere l’assegno previdenziale sui nostri contributi in maniera anticipata?
La prima modalità è l’Ape sociale, ovvero la modalità di anticipo pensionistico e può essere richiesto da più categorie di persone: coloro che svolgono da molto tempo lavori estremamente usuranti, chi è disoccupato da molto tempo, persone con invalidità che va dal 74% in su ed anche chi assiste un familiare gravemente disabile con ottenimento dunque della Legge 104.
L’Ape sociale non può essere dichiarato come un vero e proprio assegno di previdenza, ma è piuttosto un assegno che copre le annualità mancanti fino al raggiungimento dell’età adatta per andare in pensione. Spesso può essere richiesto addirittura prima dei 30 anni di contributi versati.
Un’altra modalità è RITA(Rendita Integrativa Temporanea Anticipata) che consiste nell’erogazione di tutto o parte del montante accumulato sul fondo pensione fino al raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia INPS.
Vi sono due strade da percorrere per due categorie di persone: la prima è l’essere inoccupato per un tempo superiore ai due anni ed aver maturato 10 anni di tempo per richiedere la pensione; la seconda prevede l’aver versato almeno venti anni di contributi ed una pensione non prima dei 5 anni rispetto a quella di vecchiaia.