L’auto elettrica è senza alcun dubbio una grandissima novità. Ma quali sono le modalità di ricarica? Ecco tutti i dettagli.
Le auto elettriche sono senza alcun dubbio una novità che potrebbe cambiare radicalmente le nostre vite nel giro di pochissimo tempo, sotto molteplici punti di vista e aspetti. E mentre alcune previsioni stanno via via parlando di un dominio di questo tipo di vetture a partire dal 2030, le grandi domande riguardano in primis le modalità di ricarica.
Fare dei chiarimenti sotto questo punto di vista può essere davvero molto importante, vista la crescita nei numeri, arrivata nel 2020 anche grazie agli incentivi statali previsti per quelli che possono essere considerati i modelli maggiormente virtuosi dal punto di vista delle emissioni di CO2. Ma ecco che sulle modalità di ricarica ci sta davvero molto da dire. Giusto dunque entrare nel dettaglio e nello specifico. Il motivo? Esistono comunque dei pro e dei contro e questo può inevitabilmente fare la differenza in molte occasioni.
A molti non sono chiari in primis i costi, ma questo perché possono variare in base proprio alla tipologia di ricarica effettuata. Principalmente ce ne sono due: quella a corrente alternata, che è quella maggiormente economica, essendo di natura domestica ma anche la più lenta, e quella a corrente continua, che può essere fatta sfruttando le varie infrastrutture sparse su tutto il territorio. Ovviamente va detto che molto si lega anche a come è predisposta l’auto elettrica e alla sua capacità di sfruttare tutta la potenza di ricarica.
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Ma, senza usare troppi giri di parole, quando può venire a costare una ricarica domestica? Innanzitutto può quasi sempre risultare necessario chiedere al proprio fornitore di energia un aumento di potenza per non rischiare di rimanere al buio. Di base viene comunque pagato ogni kWh immesso nella batteria. Il costo è legato ovviamente alla tariffa domestica. In media ci si aggira tra i 0,20 ed i 0,22 euro per ogni kWh prelevato. Il costo mensile? Con una ricarica ogni due settimane, potrebbe arrivare un aggravio in bolletta che oscillerebbe intorno ai 65 euro. Occhio però anche a un grosso pacco batterie, che potrebbe far lievitare i costi fino a 150 euro.