Imu seconda casa verso l’aumento, ma è una misura necessaria? Addirittura se ne parla da ben due anni, ecco cosa accadrà a breve
Cosa accadrà per l’Imu seconda casa sugli immobili sfitti: è vivo il rischio di aumento, al fine di combattere il degrado delle città. Se ne parla in queste ore in Senato, presso la Commissione Ambiente, il disegno legge sui miglioramenti del patrimonio immobiliare esistente. Se ne parla già dal 2019, soltanto che ora un testo base semplificato, sembrerebbe portare verso una soluzione rapida.
Secondo il disegno legge di cui si discute, un utilizzo del patrimonio esistente, porterebbe proprio ad aggirare il fenomeno dell’abbandono e del degrado. Per questo, un aumento dell’Imu sulla seconda casa sfitta o non utilizzata, seguirebbe quindi questo piano. Ma siamo sicuri di trovarci nel momento storico sicuro per apportare degli aumenti?
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Imu seconda casa, ci sono anche degli incentivi da considerare
Mancherebbe poco alla parola finale, ma il disegno di legge dovrà compiere il suo iter, passando prima per le Commissioni, poi in Aula, infine tra Senato e Camera. Ma è un’idea che già fa discutere molto, soprattutto per il meccanismo di incentivi e disincentivi per recuperare i patrimoni edilizi. E proprio l’Imu sulla seconda casa inutilizzata è motivo di maggiori inasprimenti. Sarebbero i Comuni, ad aver diritto ad aumentare l’Imu sugli immobili sfitti, stesso Imu che poi potrebbe essere applicato su quegli edifici che siano inutilizzati o incompiuti da più di 5 anni.
I Comuni, si avvarrebbero dei censimenti edilizi comunali, per applicare le imposte. Questo censimento aiuterebbe molto nell’individuazione degli immobili sfitti, inutilizzati o abbandonati in modo da creare una “banca dati del riuso”. Si andrebbe quindi sul sistema di premi e penalizzazioni, con l’Imu al primo posto.
Sugli edifici che subirebbero la rigenerazione urbana, il disegno legge si avvarrebbe di incentivi, realizzabili grazie proprio all’Imu. Si andrebbe verso l’esonero dal versamento dell’imposta, fino al giorno previsto per il termine dei lavori previsti dal Piano comunale. Ed in più, sarebbe previsto anche un annullamento dei pagamenti per il Tari. Si pensa anche ad alcuni incentivi per la vendita di immobili a chi vuole apportare rigenerazione urbana, e poi proprio a chi acquista. Il disegno legge infatti, vede una detrazione al 50% dell’IVA proprio sull’acquisto di tali unità immobiliari, che siano di classe A o B.