Modello 730, nuove scadenze per il precompilato: quello che c’è da sapere

Il comunicato del Mef del 13 marzo ha anticipato le mosse del Decreto Sostegno: ecco le procedure per il Modello 730 e la nuova deadline.

Modello 730

Restyling in vista anche per il calendario relativo alla consegna del modello 730 precompilato, messo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate e la cui scadenza era originariamente prevista per la fine del mese di aprile. Il nuovo orizzonte ora dice 10 maggio 2021 e sarà solo una delle numerose proroghe messe in campo dal Decreto Sostegno, che andrà ad alleggerire il peso fiscale dalle spalle dei contribuenti. E, soprattutto, a ridisegnare il piano scadenze, con l’obiettivo di garantire un periodo di relativa tranquillità da questo punto di vista.

La proroga, come le altre, è stata comunicata il 13 marzo scorso, con apposito comunicato del Ministero dell’Economia. La nuova scadenza per la Certificazione unica diventa il 31 marzo e sarà valida anche per l’invio dei dati che serviranno alla compilazione definitiva del modello precompilato del 730. Il che, di fatto, modifica alle fondamenta il calendario delle scadenze varie relative alla dichiarazione dei redditi.

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Modello 730, nuove scadenze per il precompilato:

Nel Decreto Sostegno, quindi, troverà posto anche il modello 730 2021. Per la messa a disposizione quindi occorrerà attendere il 10 maggio e non il 30 aprile. Un allungamento dei tempi strettamente connesso alla proroga al 31 marzo degli adempimenti alla Certificazione unica. Ovvero la consegna del modello al percipiente da parte del datore di lavoro e, di rimando, la trasmissione all’Agenzia delle Entrate. Tutto in un Decreto che si annuncia estremamente prodigo di novità sul piano fiscale.

Tuttavia tutto è stato già ampiamente anticipato il 13 marzo scorso con il comunicato del Mef, che ha disposto le procedure da seguire per non restare indietro con il calendario. Il relativo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, ad esempio, non è ancora stato pubblicato. Difficile, però, che le modalità di accesso possano subire cambiamenti. Considerando quelle valide fino al Modello 730 dello scorso anno, infatti, era sufficiente uno Spid, la Carta nazionale Servizi e le credenziali relative (rilasciate dall’Inps).

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