Solo in pochi casi, non è obbligatorio presentare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro per il Reddito
Il Decreto 4/2019 fa riferimento all’obbligo di dichiarazione di disponibilità al lavoro, spiegando che vale per ogni componente del nucleo familiare e non soltanto per il soggetto che presenta la richiesta di Reddito di Cittadinanza. L’articolo 4, comma 1, del Decreto 4/2019 (poi convertito dalla legge 26/2019), stabilisce che:
“L’erogazione del beneficio è condizionata alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro da parte dei componenti il nucleo familiare maggiorenni, nelle modalità di cui al presente articolo, nonché all’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che prevede attività al servizio della comunità, di riqualificazione professionale, di completamento degli studi, nonché altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale”.
In sintesi, i componenti maggiorenni del nucleo familiare, sono obbligati a presentare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
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Dichiarazione di disponibilità: quando non è obbligatoria
Non tutti i componenti, sono tenuti a presentare la DID, possibilità che viene riconosciuta a chi risulta al momento non occupabile, perché essi rientrano nelle quattro categorie che vi presentiamo:
- lavoratori che hanno perso lo stato di disoccupazione, avendo un reddito da lavoro annuo superiore agli 8.145,00€ (se dipendenti) o ai 4.800,00€ (se autonomi);
- persone con età superiore ai 65 anni, o comunque titolari di Pensione di Cittadinanza;
- studenti (in regola con il corso di studi):
- le donne nei 3 mesi precedenti al parto e nei 2 mesi successivi (quindi nel periodo dell’astensione obbligatoria da maternità).
Ci sono poi delle categorie che hanno ragione nel non ritenersi obbligate a rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, ma possono comunque farlo. Parliamo di:
- persone che si prendono cura di un minore (presente nello stesso nucleo familiare) entro i 3 anni di età;
- Persone che si prendono cura di persona con disabilità grave o non autosufficiente come definiti ai fini ISEE;
- invalidi con percentuale superiore al 44%;
- lavoratori con redditi inferiori alla soglia degli 8.145,00€ (dipendenti) o 4.800,00€ (autonomi). Questo, in quanto conservano lo stato di disoccupazione;
- chi frequenta attivamente un corso di formazione per il raggiungimento della qualifica o diploma professionale;
- chi è impegnato in un tirocinio extracurriculare.
Per tutti gli altri componenti del nucleo familiare che abbiano compiuto già i 18 anni, il rilascio è quindi da ritenersi obbligatorio. Chi dovesse dimenticarsene, potrebbe incappare nella perdita del diritto al Reddito di Cittadinanza, più impossibilità di presentare domanda per i prossimi 18 mesi.