Le date del pagamento sono prossime, ma quali sono i requisiti per ottenere la pensione di invalidità e di inattività?
Parliamo di pensione di invalidità o inabilità per persone che richiedono aiuti dallo Stato per problemi di natura fisica o mentale.
Hanno diritto a riceverla coloro che hanno una percentuale di invalidità dal 74% al 99% come anche gli invalidi civili al 100%.
Gli importi sono esattamente per la prima 287,09 euro mentre per la seconda sono aumentati con la regola dell’“importo su un milione” a 652,02 euro.
Il pagamento del mese sarà effettuato, spalmato su più tranche fra il 26 marzo ed il 1° di aprile.
Sono considerati invalidi civili i non vedenti, non udenti, i cittadini tra i 18 e i 65 anni di età affetti da minorazioni congenite, acquisite e progressive cui viene accertata una percentuale di invalidità superiore al 33% con conseguente riduzione permanente della capacità lavorativa.
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La pensione di invalidità e chi ne può usufruire: gli importi di marzo, quando vengono erogati
In Italia il fenomeno dei falsi invalidi è diffusissimo, ma se questi furbetti vengono beccati, rischiano una denuncia per truffa allo Stato, dovendo poi restituire ciò che hanno percepito indebitamente.
I falsi ciechi, disabili o malati terminali dichiarano indebitamente queste malattie per percepire assegni di invalidità dall’Insp, aiutati da medici poco professionali che firmano certificati falsi di conferma della malattia.
Per questo i truffatori dello Stato rischiano una denuncia per truffa aggravata, rischiando fino a 7 anni di carcere.
I medici che sono corrotti per la compilazione di certificati falsi rischiano poi anch’essi pene severe, che vanno fino alla radiazione dall’albo.
I finti invalidi che dichiarano il falso infatti commettono un reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (ex articolo 640 bis del Codice penale). Questo riguarda la dichiarazione del falso e si riflette anche sulla dichiarazione di una possibile invalidità.
Ovviamente bisognerà risarcire lo Stato di tutto ciò che è stato prelevato indebitamente; anche per il medico che ha scritto il certificato le pene sono severissime: vanno dai 400 ai 1600 euro, la radiazione istantanea dall’albo e, se dipendente pubblico, il licenziamento.
Ovviamente anche il medico stesso dovrà risarcire lo Stato dei soldi presi indebitamente.