Dovremmo essere tutti uguali, uomini e donne, in tutti gli ambiti, ma è solo tanta retorica o ci siamo riusciti?
Oggi si sa, è la giornata dedicata alle donne, e tante volte si legge di un’uguaglianza che potrebbe effettivamente, non esser stata ancora raggiunta, tra i generi. Facciamo un esempio: nel 2021 quanto guadagna una donna rispetto ad un collega uomo?
Secondo i dati Eurostat, nel 2018 le retribuzioni lorde orarie delle donne sono state in media il 14,8% più basse rispetto a quelle di colleghi uomini. I Paesi con maggiori differenze, abbiamo scoperto essere; Estonia (22,7%), Germania (20,9%), Repubblica Ceca (20,1%) e Austria (19,6%). Molto meglio invece, le ultime 4: Belgio (6%), Italia (5%), Lussemburgo (4,6%) e Romania (3%).
Quali possono essere i fattori maggiormente influenti di questa differenza. Possono entrare nei meriti, le caratteristiche individuali. In alcuni settori economici, tutt’oggi l’incidenza in percentuale degli uomini è netto sul totale degli occupati di un dato settore. Ma scopriamo anche che le donne si laureano in media prima degli uomini, ed anche con voti migliori.
Leggi anche>>> Infermieri in Italia, quanto guadagnano e che percorso devono seguire
Leggi anche>>> I lavori più remunerativi per chi non ha conseguito nessun tipo di laurea
In quali campi, la donna guadagna meno dell’uomo
Per quanto riguarda l’Italia, la maggior differenza salariale con differenza tra i due sessi, riguarda i campi manageriali, dove la differenza in sfavore delle donne in busta paga, rispetto ai colleghi uomini, è del 23%. Minori invece, le divergenze per i lavori detti impiegatizi, vale a dire quelli legati al commercio ed ai servizi.
Secondo dati ancor più recenti, nel nostro Paese, la differenzatra colleghi si muoverebbe soprattutto su tre direzioni. E cioè, uomo-donna, tra lavoratrici del Nord e quelle del Sud, e per concludere, a seconda della fascia d’età d’appartenenza. La differenza retributiva di una professionista fino ai 30 anni di età, è contenuto nella media di duemila euro all’anno.
Differenza che man mano, sale insieme all’età, con il picco più alto nelle fasce di 50-60 anni. Lo dimostrano i dati: in questi casi le donne contestano un minor guadagno di 20.000 euro in meno rispetto ai colleghi di sesso opposto. Pochi i passi avanti fatti anche nella nostra nazione, dove però almeno, la disparità non è così forte come in altri Paesi europei, che farebbero forse bene a rimettersi al passo coi tempi.