Bottiglie, dischi, sorprese: l’elenco sarebbe lunghissimo. E pensare che questi oggetti, potenzialmente dal valore altissimo, chiunque può averli in casa.
Fumetti, vecchie bottiglie, persino qualche sorpresina dell’Happy Meal, il famoso cheesburger di McDonald’s. Sono tantissimi gli oggetti che abbiamo in casa e ai quali, ormai, non prestiamo più nemmeno troppa importanza. Senza sapere, però, che si tratta magari di pezzi unici, o quantomeno arrivati a un certo grado di rarità. Questo perché usciti in edizione limitata o semplicemente perché, negli anni, diventati oggetti di culto oppure perché fuori produzione.
Fatto sta che, siano semplici oggettini o dischi in vinile, capita sovente che questi pezzi siano più che un mero arredo o una collezione. Un termine, quest’ultimo, che la dice lunga su un mucchio di cose. Innanzitutto sulla tendenza delle persone a voler possedere qualcosa di unico o una collana completa di qualcosa. Esistono infatti individui disposti a sborsare una fortuna pur di accaparrarsi quel pezzo in grado di completare la sua collezione. Ecco, dentro casa potremmo avere senza saperlo uno di quei pezzi.
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Una fortuna nel cassetto: oggetti che valgono tanto oro quanto pesano
Oggetti del passato, sì, ma anche altri più recenti. L’importante è la loro unicità, o quantomeno la loro rarità sul mercato. Avere una bottiglia di liquore piuttosto datata nella vetrina del salotto, ad esempio, potrebbe sembrare una cosa banale. Whisky o cognac invecchiati (in tutti i sensi) che potrebbero valere il 300% del loro valore originario. Dipende dalla marca e anche dall’anno naturalmente. Stessa cosa per i dischi in vinile: alcuni sono veri pezzi d’epoca e tutti, di per sé, sono roba da intenditori.
E che dire delle borse? Vecchi modelli sono pane per i collezionisti, ai quali non importa nulla si si parla di qualcosa di demodé. I fumetti poi sono un classico: quelli più antichi (ad esempio le prime edizioni) possono valere da soli migliaia di euro. Figurarsi una collezione completa… In questo discorso rientrano anche le varie stampe d’epoca (una locandina, piuttosto che un poster): quelle originali, a seconda della rarità, possono consegnarci una cifra a tre zeri. Delle sorprese Kinder avevamo parlato, ma anche quelle di McDonald’s, datate magari anni Novanta, possono fruttare un bel po’. E persino i primi Lego. Ma alzi la mano chi sarebbe disposto a separarsene…