Con il decreto in arrivo, le vecchie rate non pagate del Bollo Auto potrebbero essere cancellate. Il tutto nell’ottica di una sanatoria che mira ad alleggerire il peso fiscale.
Del decreto Sostegno per ora c’è una bozza. Tuttavia, su diversi fronti caldi, sembra che le novità in arrivo siano piuttosto buone. Lo saranno per le Partite Iva, pronte a ricevere qualche ulteriore incentivo (o meglio, un allargamento dei benefici), ma anche per la marea di cartelle esattoriali bloccate dall’emergenza. All’orizzonte, inoltre, si delinea un’altra importante aspettativa, che riguarderà il bollo Auto. O, più precisamente, coloro che non l’hanno pagato.
Settimana prossima arriverà probabilmente il decreto definitivo. Al momento, comunque, le sensazioni (e qualcosa di più) dicono che i provvedimenti saranno di buona lena per coloro che, anche per la pandemia, sono in ritardo con alcuni pagamenti. Di sicuro, il decreto allungherà i tempi. E probabilmente dirà di più su alcune sospensioni rimaste tali. Ad esempio per quanto riguarda lo stralcio delle cartelle, per il quale la soglia massima sarà quella di 5 mila euro. Se fosse confermato, significherebbe un’estensione enorme dei beneficiari.
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Certo è che, come visto, la messa in archivio dei mancati pagamenti del bollo andrebbe sì a sgravare alcuni contribuenti ma, allo stesso tempo, potrebbe far storcere il naso a coloro rimasti ligi. Detto questo, nel decreto Sostegno sembrano diverse le misure volte a costruire la versione definitiva della riforma fiscale. Pronte anche le nuove rate della rottamazione ter (per quelle scadute il 28 febbraio oppure in scadenza per il 31 marzo, 31 maggio e 31 luglio 2021). Vantaggioso, per le Partite Iva, anche il superamento del riferimento ai codici Ateco.
C’è poi la possibile sanatoria. Nello specifico, per le tasse non del periodo della pandemia (o poco precedente) ma addirittura per quelle relative al periodo fra il 2000 e il 2015. In sostanza, quei crediti ritenuti accumulati in un lasso di tempo troppo lungo per poter essere saldato. Quindi con la logica della rottamazione a fronte di cumuli di interessi che non potrebbero comunque essere riscossi vista la situazione. Una sanatoria vera e propria quindi, con l’obiettivo di alleggerire il peso fiscale e risollevare il welfare del Paese in tempi più brevi.