Con la bozza del nuovo decreto, iniziano a prendere forma le varie ipotesi per le Partite Iva: si profilano le strade del credito d’imposta e del versamento diretto.
Ne avevamo parlato nei giorni scorsi, in attesa della prima bozza del decreto Sostegno. Ora la versione c’è e conferma a grandi linee ciò che era stato ipotizzato dalle voci di corridoio. Per le Partite Iva, il decreto pensato dal governo Draghi in vece del Quinto Ristori riserverà qualche importante novità, soprattutto da un punto di vista dei contributi a fondo perduto. Una mossa rilevante non solo perché consentirà di incentivare gli autonomi in un periodo di scarso fatturato ma perché allarga di molto la platea dei beneficiari.
Inoltre, altra importante modifica, la modifica dei criteri di calcolo, così come di quelli relativi all’utilizzo di quanto verrà riconosciuto. E’ tutto nella bozza: possibilità di pagamento diretto oppure compensazione con il modello F24. Un buon deterrente quella del credito d’imposta. A chiarire sul tema è intervenuto proprio il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, secondo il quale optare per questa soluzione equivarrebbe a un pagamento delle imposte.
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In un’ottica di una definizione da svolgere ancora totalmente, va da sé che si ragioni per ora sulla base di concetti in fase di discussione. Proprio per questo i dubbi sono ancora molti. Anche se l’andazzo sembra orientato a confermare la strategia del doppio utilizzo del fondo perduto per le Partite Iva. Tuttavia, oltre a questo, sembrano pronte ulteriori modifiche, soprattutto sui fattori di calcolo. Quasi sicuramente, infatti, verrà rimossa la prerogativa delle perdite sul bimestre gennaio-febbraio 2021 relativamente allo stesso periodo del 2019.
Come già visto, questo fattore dovrebbe lasciar posto a un calcolo su base annuale. Questo permetterà anche qualche estensione ad altre categorie di lavoratori, rimasti fuori dai precedenti decreti. Quasi sicuramente, l’accesso ai contributi sarà concesso ai titolari di Partite Iva con ricavi non superiori ai 5 milioni di euro. In settimana dovrebbe comunque arrivare l’ok definitivo al Sostegno, che chiarirà tutti i dubbi. Anche relativi alla pace fiscale, che andrà a definire il futuro del malloppo di cartelle esattoriali pronte a finire nelle buche delle lettere di milioni di italiani.