8 marzo “Festa della Morte”: cala la vendita delle mimose e Napoli scende in piazza

Ridotta la vendita di mimose in tutt’ Italia mentre Napoli si prepara per un lunedì di manifestazione

mimose

“Il lockdown non fermerà la festa delle donne”. Ci sarà realmente qualcosa da festeggiare dopo questo anno difficile? Tra smartworking e didattica a distanza crollano la vendita delle mimose nelle città italiane,  Mentre commercianti confidano in questa domenica, Napoli si prepara a manifestare: le donne partenopee scenderanno in piazza a a sostegno delle vittime di violenze di genere.

8 marzo 2021: Calo delle vendite delle mimose

Non cambiano le tradizioni, nemmeno al tempo del covid. La festa delle donne è una ricorrenza che, insieme a San Valentino, rappresenta per le fiorerie d’Italia, un’ occasione di maggiori vendite e guadagno. Complice il nuovo lockdown, saranno molte le attività che quest’anno non potranno alzare le serrande e dovranno rinunciare agli incassi della festa. Una stima delle associazioni di produttori, rivela un calo delle vendite fra il 35 e il 40%.
E come per i fiorai, anche i ristoratori risentiranno di questa mancata festività. Niente cene o spettacoli di alcun tipo. Sarà consentita la sola manifestazione a favore del movimento femminista e transfemminista a Napoli, organizzata da “Non una di meno” a seguito di una vicenda scabrosa successa nel capoluogo Campano.

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Perché si manifesta a Napoli?

“Desideravo tanto diventare donna ma non mi sarei mai aspettata tutto questo. L’aggressione fisica ti uccide dentro e quando guardi le cicatrici ti domandi: io cosa ho fatto? Vivo con lo Xanax, la mia migliore amica è la paura ma lunedì sarò in piazza”.

Queste le parole piene di rabbia di Federica, una giovane transessuale partenopea aggredita per via della sua condizione,  che domani porterá la sua voce e sfilerà per il corteo “non una di meno” contro le aggressioni, discriminazioni e violenze sulle donne e trans. “Vogliamo combattere la violenza. Vogliamo che la festa della donna sia un omaggio a loro, non una ricorrenza per ricordare massacri e morte.”

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