L’essere un freelance è un passo che non tutti vogliono o sanno affrontare, ma che se fatto nel modo corretto può portare soddisfazioni.
Il lavoro da freelance come viene comunemente chiamato il libero professionista è una carriera, rispetto all’ambito dell’occupazione scelta, che può essere davvero difficile… ma anche molto remunerativa.
Certamente è una scelta ambiziosa e che non tutti possono intraprendere, dato che comunque comporta dei rischi e delle difficoltà iniziali non indifferenti.
In particolare la parte senza dubbio più difficile, una volta che il freelancer ha i mezzi digitali e le competenze acquisite, è trovare clienti con i quali stringere relazioni durature e che vengano da lui fidelizzati.
A tal proposito vi sono delle tips che si possono seguire per trovare molti clienti e lavorare con continuità e costanza:
La prima fase è certamente puntare sul personal branding, ovvero sull’accrescimento del proprio nome aziendale e curando le proprie competenze cosi da dimostrare di essere un professionista serio ed affidabile.
Potremmo dare una definizione simile:
Il personal branding è l’attività con cui prima si consapevolizza e poi si struttura la propria marca personale. Può essere definito come ciò che viene detto, sentito e pensato a livello collettivo dalle persone su di voi e sui servizi che offrite, nella vostra vita professionale e non.
Successivamente si devono assolutamente costruire le relazioni, dunque fare parte di una rete di contatti che siano solidi a livello personale e lavorativo. Questo è il networking.
Proporsi spontaneamente per una posizione lavorativa in un’azienda è certamente un modo che non è più visto come invasivo, dato che esistono delle apposite sezioni dove le aziende accettano i curriculum e li valutano costantemente.
Un modo per trovare degli impieghi è anche consultare i marketplace per freelancer più conosciuti, come ad esempio Feever ed Upwork.