L’ancora non totalmente regolamentato mercato delle criptovalute scopre il fianco alle truffe. Non sempre i “conti” degli investitori sono al sicuro.
Forse non suonerà tanto strano in un mondo che del virtuale sta facendo sempre più (non si sa quanto giustamente) pane quotidiano, ma anche il mondo delle criptovalute non è esente dal morbo delle truffe. Anzi, proprio in un uno spazio in espansione come questo non è raro incappare in qualche sconosciuto più abile di noi nel destreggiarsi con il mondo del conio online. E qui si tratterebbe di roba grossa: un ex programmatore che, con una maxi frode che sta interessando migliaia di risparmiatori, ha creato un buco da 120 milioni di euro.
Un’enormità. In un mondo che, poi, per quanto in rapida ascesa non è ancora regolamentato in modo definito e particolarmente vulnerabile non solo alle truffe ma anche ai semplici errori. Ma del resto, visto l’interesse sempre crescente per il mondo dei Bitcoin e delle altre crypto, era quasi preventivabile che qualcuno annusasse il profumo del guadagno facile. A scapito di chi, per forza di cose, in questo mondo non ci si ritrova ancora granché.
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Potenzialità di guadagno e anonimato. Due carte vincenti per gli investitori/risparmiatori ma, purtroppo, anche per chi vuole fare soldi facili. A questo, come si diceva, va ad aggiungersi l’ancora scarsa regolamentazione del mercato delle criptovalute, ritenuto florido a livello futuribile ma particolarmente rischioso se non si ha confidenza col potentissimo mezzo. Di esempi ce ne sono stati parecchi nelle scorse settimane, con strategie di investimento private in grado di influenzare persino i trend di Borsa.
Anche alcuni personaggi del mondo dell’imprenditoria, come il magnate Elon Musk, hanno mostrato grande apprezzamento per le criptovalute, portando persino le proprie aziende ad accettare pagamenti tramite Bitcoin. In alcune circostanze, tuttavia, le cose non vanno nel modo migliore. La volatilità del mercato, inevitabile per sua natura in un contesto come le monete virtuali, può provocare incredibili alti ma anche incredibili bassi. E, ovviamente, in tali intricatissime reti si possono infilare anche agenti esterni, in grado di soffiare da sotto il naso le cryptomonete agli utenti. In questi casi la prudenza non è mai troppa.