La compilazione dell’Isee è fondamentale: da qui si capirà quali e quanti Bonus ci sono concessi e, nondimeno, come richiederli.
Il tema cardine di queste calde giornate politiche è certamente il decreto Sostegno. Quello che ha sostituito il Quinto Ristori e che dovrà, per forza di cose, sistemare la questione supporti per le categorie di lavoratori più colpite dalla crisi economica dovute alla pandemia. Discorso diverso per i bonus, la cui politica a pioggia verrà probabilmente depennata e sostituita con una politica più mirata nell’erogazione dei sostegni. Detto questo, però, l’accumulo dei requisiti resterà praticamente lo stesso: l’Isee sarà la pietra d’angolo per qualunque tipo di supporto elargito dallo Stato.
Ecco perché una mensilità del Reddito di cittadinanza non è stata pagata a febbraio: la compilazione del modello Isee è fondamentale per dichiarare quali siano le reali condizioni del nucleo familiare. E, soprattutto, se sussistano le condizioni per beneficiare di determinati sostegni. Il tetto limite, per i redditi più bassi, resta quello dei 20 mila euro. E con esso, l’accesso ai sostegni, perlopiù per famiglie.
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Prima di tutto gli incentivi destinati al sostentamento delle spese per i figli. Il Bonus Mamme di 500 euro, ad esempio, riguarda madri single disoccupate o con un solo reddito. Per i nuclei familiari, invece, ecco il Bonus Bebè e quello per gli Asili nido. Per far sì che sia in formula piena, ossia 1.920 euro annui o 2.304 per figli successivi al primo (160 euro al mese per il primo, 192 per il secondo), la condizione fondamentale sarà il livello di reddito annuale. Stessa cosa anche per il Reddito di cittadinanza (Isee inferiore ai 9.360 euro annui) e il Reddito di emergenza, che richiederà una base reddituale inferiore ai 15 mila euro.
Un’altra carrellata di bonus, tutti legati al reddito, riguardano spese accessorie. Ad esempio il Bonus telefono (Isee 8.112 euro) o quello giornali e riviste (inferiore a 20 mila euro). E ancora il Bonus acqua, luce e gas, connesso naturalmente alle utenze e richiedente un reddito di 8.265 euro annui o inferiore. Altra opzione, ma questa richiede l’intervento o l’attivazione comunale, il Bonus affitto. Una misura importante ma non totalmente a carico dell’ente statale.