La Guardia di Finanza ha portato alla luce diverse operazioni finanziarie da parte delle persone indagate per il crollo del Ponte Morandi
Sono passati due e anni mezzo dal tragico crollo del Ponte Morandi a Genova e ancora gli strascichi sono tangibili. In attesa del processo e della constatazione dei responsabili dell’accaduto, che renda giustizia una volta per tutte alle 43 vittime e a tutta la città, la Guardia di Finanza ha fatto una scoperta di non poco conto.
L’indagine ha portato a galla delle operazioni sospette da parte di alcune delle persone indagate. Naturalmente le Fiamme Gialle hanno subito richiamato l’attenzione dei pm Walter Cotugno e Massimo Terrile, che stanno seguendo l’inchiesta sul disastro del viadotto di Polcevera.
LEGGI ANCHE >>> Crollo Ponte Morandi, il Governo li salva, la Magistratura no: che arresti in Autostrade!
LEGGI ANCHE >>> Cosa ne pensa la Liguria di Sanremo 2021: la risposta sorprende tutti
Tra i coinvolti nella vicenda c’è Autostrade per l’Italia a cui vengono contestati anche le barriere fonoassorbenti difettose e la falsificazione dei report sulla sicurezza dei viadotti. Il tutto potrebbe sfociare in un unico grande procedimento che potrebbe mettere in atto cause civili e penali.
Nel frattempo diversi manager a rischio si stanno salvaguardando i loro patrimoni con escamotage su cui la Guardia di Finanza è chiamata a dei seri approfondimenti per valutare se siano leciti o meno. Sono infatti molteplici le vendite di case, intestazioni a terzi e divisione di beni familiari.
Il sospetto è che dietro possa esserci un occultamento di capitali volta ad evitare espropriazioni in caso di condanna di risarcimento. Dunque non è assolutamente da escludere che possano trattarsi di operazioni ad hoc per proteggere i propri possedimenti. Insomma, un’indagine a doppio filo volta mettere la parola fine su un avvenimento che ha generato tanto dolore e sofferenza.