In fase di pandemia (ma anche prima) è diventato estremamente complicato cercare lavoro. Tanto più trovarlo. E chi prova a truffare se ne approfitta…
La dicitura “trovare lavoro” è frutto di un equivoco semantico. Più esatto sarebbe dire “cercare” un lavoro, dal momento che solo una volta assunti si potrà effettivamente dire di averlo trovato. Qualcosa che è tutto tranne che facile, soprattutto nel nostro Paese. Il punto è che sempre più difficilmente si riesce a percorrere i canali ufficiali, affidandosi piuttosto a numerosissimi siti di intermediazione (che richiedono praticamente tutti una registrazione) solo per avvicinare l’azienda, in molti casi nemmeno visibile fin da subito.
Detto questo, risulta abbastanza chiaro come cercare lavoro sia un’operazione piuttosto complessa. Senza considerare il periodo attuale, che ha ridotto al lumicino le possibilità di impiego. E, come accaduto in altri campi, anche quello della ricerca di lavoro scopre il fianco a tentativi di truffa, difficili da scoprire se non al momento del colloquio. Tuttavia, riconoscere l’inganno è possibile. Basta fare attenzione ad alcuni indizi.
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La ricerca di lavoro non è esente da truffe: tre possibili inganni
Ci sono diverse circostanze che possono far annusare puzza di bruciato. Innanzitutto, è sempre bene diffidare di annunci che impongono corsi di formazione a pagamento. Difficilmente, infatti, un’azienda in cerca di risorse impone un investimento per entrare (senza possibilità effettive) a far parte dell’organico aziendale. In questo caso, firmare un contratto prima del “corso” è essenziale. Meglio diffidare anche di annunci particolari, che richiedono una prova non retribuita. In questi casi, infatti, può accadere che si svolga il periodo di “tirocinio” gratuitamente senza essere poi assunti. E ad altri accadrà lo stesso.
Altro inganno, molto frequente, è l’annuncio di un lavoro che, puntualmente, non si rivelerà tale. Questo accade piuttosto spesso, specie se si presta fiducia ad annunci online tramite siti di intermediazione. Mansioni diverse da quelle dichiarate, trattamento economico al ribasso e situazioni spiacevoli una volta assunti. Questo perché, accanto alla non veridicità del lavoro annunciato, si aggiungerebbe umore nero contrastante con la necessità di guadagnare. Un inganno subdolo ma che accade. Fin troppo di frequente.