Covid, arriva la svolta? Le aziende italiane produrranno il vaccino tra 4-6 mesi

Mentre Bertolaso vede un’Italia interamente in zona rossa, la politica italiana muove ottimismo per i vaccini in pochi mesi

Covid, arriva la svolta? Le aziende italiane produrranno il vaccino tra 4-6 mesi
Vaccino anti Covid (Fonte foto: web)

Il Governo italiano vede una sola strada per velocizzare la lotta al Covid. L’autoproduzione del vaccino, conferma arrivata direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico dove oggi si è tenuto un incontro per verificare la reale possibilità di iniziare un processo produttivo a livello nazionale.

Secondo una nota del MISE: “In vista del colloquio che si terrà domani tra il ministro e Thierry Bretoncommissario Ue al mercato interno, ci sarebbe – la volontà di partecipare al progetto europeo per il rafforzamento. In particolare, è stata verificata la disponibilità di alcune aziende a produrre i bulk, ossia il principio attivo e gli altri componenti perché già dotate, o in grado di farlo a breve, dei necessari bioreattori e fermentatori”. Il periodo di tempo per l’iter, sarebbe di 4-6 mesi.

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Ancora pochi mesi per i vaccini, ed intanto?

Dal MISE, arriva notizia che ci sarebbero: “Le condizioni immediate per avviare la fase di infialamento e finitura. grazie all’eccellenza produttiva italiana molte aziende sono già pronte a partire”. Giorgetti, avrebbe: “dato mandato ai diversi rappresentanti presenti competenti di procedere all’individuazione di contoterzisti in grado di produrre vaccini entro autunno del 2021”. Il Governo vorrebbe realizzare un polo per ricercare farmaci e vaccini con investimenti pubblici e privati.

C’è anche la nota dolente: l’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, vedrebbe: “Tutta Italia, tranne la Sardegna, si sta avvicinando a passi lunghi verso la zona rossa. La Lombardia, per quello che ha passato nei mesi scorsi, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni, ma non sono preoccupato per questa regione più che per altre”. 

Intanto, il Governatore del Piemonte, Alberto Cirio, spiega la propria preoccupazione: “le cose stanno peggiorando. Come abbiamo iniziato a fare con le zone rosse e faremo ancora nei prossimi giorni, dobbiamo essere pronti a intervenire chirurgicamente laddove necessario. Siamo di fronte a dati che monitoriamo ormai da settimane, per cui il sistema sanitario si è predisposto. Oggi però bisogna anche saper assumere le decisioni di contenimento che si rendono necessarie”.

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