Domenico Arcuri è stato sollevato dall’incarico di commissario all’emergenza Covid e a posteriori sono in tanti a chiedersi quanti soldi ha speso nel corso della sua gestione. Entriamo nei dettagli e scopriamolo assieme.
L’ultimo anno è stato segnato, purtroppo, dall’impatto del Covid che continua ad influire negativamente sulla vita di tutti noi sia per quanto riguarda l’aspetto sociale che economico. A proposito di soldi, tanti sono stati quelli spesi durante questo periodo, al fine di fronteggiare la situazione con l’acquisto di mascherine, guanti, tamponi e altri strumenti ancora. Un contesto particolarmente difficile con cui dover fare i conti, che ha visto Domenico Arcuri ricoprire il ruolo di commissario all’emergenza Covid. Un compito senz’ombra di dubbio molto importante e pieno di criticità, con una gestione che è finita spesso al centro delle polemiche da parte dell’opinione pubblica.
Dopo il crollo del governo Conte bis, però, l’era Arcuri può essere considerata conclusa. Il nuovo premier Mario Draghi, infatti, ha deciso di sollevarlo dall’incarico. Al suo posto l’ex governatore della Banca Centrale Europea ha nominato il generale Figliuolo come nuovo commissario straordinario per l’emergenza Covid. Una decisione che non è passata di certo inosservata, con molti che si chiedono quanto abbia effettivamente speso Arcuri nel corso del suo operato. Entriamo quindi nei dettagli e scopriamo assieme.
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Arcuri silurato, quanto ha speso l’ex commissario per l’emergenza Covid: le cifre che non ti aspetti
A partire dal distanziamento sociale, passando per le mascherine, fino ad arrivare alla chiusura di varie attività, sono molte le restrizioni con cui ci troviamo a dover fare i conti da quanto è iniziata l’emergenza Covid. Proprio in questo contesto è diventata nota la figura di Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, la cui gestione è stata spesso oggetto di polemiche. La cosiddetta era Arcuri, però, sembra essere giunta al termine dopo la decisione di Draghi di rimuoverlo dal suo incarico. Una presa di posizione che ha inevitabilmente destato particolare interesse, con molti che si chiedono quanto abbia effettivamente speso a questo punto l’ormai ex commissario per l’emergenza Covid.
Ebbene, stando a quanto spiegato da Milena Gabanelli e Simona Ravizza grazie ad un’inchiesta pubblicata su Dataroom-Corriere della Sera, prendendo come base di riferimento i dati di MaSan, Management acquisti contratti in Sanità, del Bocconi-Cergas, il commissario Arcuri avrebbe speso:
- 65,4 milioni di euro per guanti di vinile e nitrile;
- 338 milioni di euro per camici, calzari, cuffie e visiere;
- 110 milioni di euro per tamponi e reagenti;
- 197 milioni di euro per respiratori, monitor e letti.
Emergenza Covid, la gestione Arcuri tra siringhe e mascherine
Ma non solo, alla data del 30 dicembre 2020 risulta che siano stati spesi 5,5 miliardi per l’acquisto di attrezzature e materiali sanitari volti a contrastare la diffusione del coronavirus. Una cifra senz’ombra di dubbio esorbitante, che sarebbe stata così ripartita:
- 2,8 miliardi della gestione Arcuri, di cui 1,8 miliardi per mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3;
- acquisti Regioni per 2 miliardi;
- spese per la Protezione Civile per una cifra pari a 300 milioni;
- acquisti Consip per 400 milioni di euro.
Degli importi senz’ombra di dubbio da capogiro, che sono in alcuni casi finiti al centro delle polemiche per via di alcuni costi che, a quanto pare, potevano essere ridotti. Ne è un chiaro esempio la vicenda delle mascherine, con alcune Regioni che sono riuscite a pagare di meno rispetto a quanto speso con la gestione Arcuri. Da non dimenticare poi il caso siringhe, che ha visto spendere ben 10 milioni di euro per l’acquisto di 157 milioni di siringhe di precisione. Anche in questo caso si pensa che il commissario avrebbe potuto spendere di meno.