La storia è stata raccontata da Striscia la Notizia. Rosalba, disabile costretta sulla sedia a rotelle, risulta ancora sposata al suo ex marito, nonostante si sia separata nel 2006.
Una storia che si inserisce bene nel periodo difficile che stiamo vivendo. E che, purtroppo, narra di un’Italia che, su alcuni fronti, scopre ancora il fianco alle conseguenze funeste di una burocrazia lenta e molte volte mancante su alcuni aspetti. Il caso di Rosalba, disabile, portato alla luce da Striscia la Notizia, ha squarciato ancora una volta il velo dell’indifferenza, lasciando emergere una vicenda che la dice lunga su quanto ancora ci sia da sistemare per equiparare i diritti di ogni persona, specie di quelle vittima di disabilità.
E’ stato l’inviato Riccardo Trombetta a incontrare la protagonista di questa vicenda, che ha raccontato in prima persona il qui pro quo di cui è rimasta vittima e che le sta provocando una vera e propria ingiustizia. Nonostante la separazione da suo marito, infatti, per la legge risulterebbe ancora sposata e questo la renderebbe al di fuori dei beneficiari della pensione. Con conseguenze che si possono solo immaginare.
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Disabile vittima di burocrazia, rischia di perdere la pensione: la storia
“Ci troviamo tra gli ulivi non per parlare di olive né di olio. Siamo qui per parlare di… Inps“. L’introduzione al servizio dell’inviato Trombetta mette subito in chiaro i protagonisti indiretti della vicenda. Poi è la stessa Rosalba, costretta da tempo sulla sedia a rotelle, a raccontare la sua storia. Fatta di sofferenza per la sua condizione ma anche per la fine del suo matrimonio. Da ultimo, per il rischio concreto di veder sfumare la sua pensione, importantissimo mezzo di sostentamento per lei, risposata nel 2012. “All’Inps ho chiesto la rettifica del mio stato civile, non una ma diverse volte: fino ad oggi niente“.
Il problema, come spiegato dalla donna ai microfoni di Striscia, è la dichiarazione dei redditi. Al momento, infatti, Rosalba non può procedere alla dichiarazione per i disabili poiché “dichiarerei il falso se lo facessi perché legata al marito sbagliato, io sto rischiando la pensione. E non so più che cosa fare. È dal 2018 che porto pratiche all’Inps, tramite Caf e anche recandomi di persona“. La via d’uscita è sbrogliare i nodi burocratici. Con la speranza che la mediaticità del caso contribuisca a una rapida soluzione.