L’abbassamento delle pensioni è stato effettuato su un determinato target di persone. Era stato già abbassato in precedenza.
L’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) ha deciso un abbassamento delle pensioni a partire dal mese di marzo. A farne le spese in particolare operai ed impiegati che si vedranno ulteriormente abbassare il reddito.
Si, ancora: secondo dati ISTAT queste due categorie di pensionati si era già visto abbassare il reddito nel biennio 2019-2020 dello 0,3%.
Nel dettaglio ciò che influirà sul detrarre una parte di reddito ai pensionati sarà per due variabili: la prima riguarda il prelievo fiscale all’addizionale regionale 2020 e all’addizionale comunale 2020; la seconda riguarderà i pensionati che avevano ricevuto ulteriori fonti di reddito al di fuori del solo assegno previdenziale.
Ciò da controllare è in particolare il cedolino di marzo che potrebbe riportare queste cifre minori e dare una trattenuta incrociando i dati dichiarati con quelli in possesso dell’Agenzia delle Entrate oppure verrà effettuata una verifica col modello Red (Dichiarazione della situazione reddituale).
“Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, però, i pensionati del settore privato hanno già visto diminuire di qualche euro la pensione, fin dal mese di febbraio”, affermano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil.
La modalità più ottimale per visionare il cambiamento è la possibilità di utilizzare Pin e SPID cosi da poter valutare subito. Ma chi non possiede ancora i mezzi digitali potrà rendersi conto dell’addebito solo a cose fatte, direttamente su cartaceo.
Una modalità fiscale che certamente andrebbe variata per permettere a tutti di essere partecipi del proprio reddito e di ciò che ne capita.
Il pagamento completo delle pensioni era stato con dei turni che avevano inizio dal giorno 23 febbraio: dalla A alla B martedì 23 febbraio dalla C alla D mercoledì 24 febbraio dalla E alla K giovedì 25 febbraio dalla L alla O venerdì 26 febbraio dalla P alla R sabato mattina 27 febbraio dalla S alla Z lunedì 1° marzo.