Grazie al decreto milleproroghe 2021 divenuto legge, il blocco degli sfratti è stato confermato almeno fino al mese di giugno
Il Senato ha dato ufficialmente il via al decreto milleproroghe 2021. Il provvedimento è quindi diventato legge a tutti gli effetti. Tra le varie disposizioni che prevede c’è quella inerente il blocco degli degli sfratti, prorogata fino al 30 giugno 2021.
Una tematica delicata che rischia di creare controversie e malumori tra padroni di casa e inquilini. Dunque, nello specifico saranno bloccate le procedure di rilascio degli immobili nei casi in cui il problema sia il mancato pagamento del canone di affitto mensile.
Al contempo la sospensione permette comunque al proprietario dell’abitazione di attivare la procedura di morosità. Solo dopo giugno però potrà essere eseguito il rilascio. Fino a quel momento l’affittuario può continuare a stare in casa senza nessun genere di problemi.
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Come è giusto che sia questa decisione ha creato delle fazioni. Da un lato i sindacati degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini) oltre che i locatari stessi hanno accolto con entusiasmo la notizia. Hanno però sollecitato affinché vengano dispensati dei contributi ai proprietari. Dall’altro c’è la delusione Confedilizia che sperava almeno in una differenziazione dei casi, con il blocco per chi non ha potuto saldare gli affitti a causa della crisi dovuta alla pandemia, ma non per le situazioni pregresse.
Tanta delusione anche per Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari) che ha avanzato una protesta tramite una lettera al Premier Draghi definendo la decisione anticostituzionale. La protesta è scaturita anche dal fatto di non essere stati interpellati all’audizione informale riguardante il disegno di legge.