La lotta agli “evasori” del cashback sembra aver portato confusione se mantenere i rimborsi o meno. Cosa succederà?
Tra richieste di modifica e abolizione, il discorso dei rimborsi cashback è ciò che al momento sta dividendo i partiti italiani.
Dopo aver riscontrato varie problematiche e vari tentativi di “sviare” la modalità di riscontro dei rimborsi tramite un frazionamento dei pagamenti, è in atto un consiglio per valutare misure preventive anti furbetto.
Il modo più semplice intanto sarebbe l’utilizzo di un algoritmo che non permetta questo frazionamento, cosi da registrare solamente una transazione.
Ma questo non sembrerebbe essere abbastanza, cosi si stanno valutando altre ipotesi per evitare che il meccanismo vada in corto.
I Partiti dunque intervengono sulla questione con varie proposte da mettere in pratica per migliorare il servizio o in alcuni casi abolirlo totalmente.
La prima proposta viene dal “Partito Democratico”, con portavoce il Capogruppo Gian Mario Fragomeli che dice : “Alcune pratiche abusive possono già esser escluse dal programma per via amministrativa. Credo che sia ragionevole annullare i pagamenti artificiosi alla luce della ratio del provvedimento”.
Il Partito di Renzi “Italia Viva” sembrerebbe invece diviso in due fazioni sul da farsi, tra chi elogia la modalità di pagamento di anche delle somme minime per la ripartenza economica del paese (previo ovviamente alcune modifiche) e chi invece lo considera come un sistema nullo e senza alcuna prospettiva.
Infine Forza Italia con portavoce la Senatrice Anna Maria Bernini la quale definisce il cashback un sistema inefficace che ha portato alla spesa di miliardi di euro. Il Partito decreta dunque la possibilità di annullare totalmente ed abolire il sistema.
Infine la Lega che si schiera in zona neutra, parlando di una zona minima di commissione entro il quale la transazione non possa essere valutata, ne accettata.