Il Milleproroghe sposta i termini di scadenza al 31 dicembre 2021. Ma alcune condizioni restano essenziali per l’accesso al bonus.
Ci vorrà forse qualche giorno per snocciolare tutto il listone di emendamenti che ha composto il Milleproroghe 2021. Qualche chiarimento urgente, tuttavia, lo merita senz’altro il Bonus prima casa, sia perché riguarda la vendita che l’acquisto di un immobile. Due cose complementari naturalmente, che beneficiano di un’agevolazione per chi è in fase di cessione che, di conseguenza, di acquisto. Particolari vantaggi, però, arrivano per una particolare categoria di persone: ovvero coloro che vendono senza avere la certezza di acquistare di nuovo a breve termine.
Per loro, come per chi necessita di trasferire la propria residenza, il Milleproroghe ha disposto alcuni benefici all’interno del Bonus prima casa. La sostanza riguarda le fasi di compravendita, la difficoltà a organizzare i vari giri per il disbrigo delle pratiche (viste le restrizioni), anche quelle inerenti all’acquisto in sé. Così come alla vendita. L’obiettivo, va da sé, è facilitare le operazioni e offrire un sostegno sicuro.
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Come visto anche in precedenza, per Bonus prima casa si intende uno sconto fiscale del quale si ottiene il diritto sia che si acquisti da un privato che da impresa. Nel primo caso si parlerà di un’imposta di registro pari al 2% (anziché del 9%), mentre l’imposta ipotecaria e catastale andranno sui 50 euro. Nel secondo caso, invece, si parlerà di un’Iva del 4% (non del 10%), mentre ipotecaria e catastale si assesteranno a 200 euro l’una. Un bonus, quindi, pensato per fornire un respiro fiscale e detrarre le spese a chi vende e acquista.
Per perdere il diritto al bonus occorrerà fare ciò che non si fa: dichiarazioni false, ad esempio, o il mancato spostamento della residenza. Altre ragioni, comunque, possono essere il mancato riacquisto di un immobile entro 12 mesi, nel caso in cui il primo sia stato venduto prima di 5 anni. Condizioni alle quali bisogna prestare attenzione per non perdere il diritto all’agevolazione. Anche perché si correrebbe il rischio di una sanzione del 30% delle imposte e l’addebitamento degli interessi. I termini, vista l’emergenza, sono stati comunque sospesi fino al 31 dicembre 2021 grazie al Milleproroghe.