Il governo mugugna sul cashback e la lotteria degli scontrini così tanto voluti dal precedente esecutivo: traditi dalle loro stesse normative.
“Il cashback è una misura costosa e inefficiente”. Lo dicono alcuni esponenti di governo, di Italia viva, che non hanno mai amato la misura nata più per contrastare l’uso dei contanti che per fare un regalo agli italiani. Ma con il Cashback e con la Lotteria degli scontrini, anche di regali si parla, e quando ci sono i soldi di mezzo, gli italiani si ingegnano fino a diventare ‘furbetti’: termine ormai noto affibbiato a tutti quelli che pur di fare le transazioni che occorrono per vincere il superpremio da 1500 euro, stanno escogitando di tutto.
Eppure nulla è illegale e questo perché quando è nato tutto, le normative erano insufficienti e non erano previsti i furbi. Andatelo a spiegare ai benzinai che si ritrovano 50 scontrini per un pieno di benzina. Ora il governo Draghi sembra stia valutando con attenzione se elargirlo o meno, il famoso superbonus.
Il premio da 1.500 euro è riservato a coloro che eseguono più pagamenti senza contanti, in digitale, nell’arco di sei mesi: il termine ultimo sarebbe il 31 giugno 2021. Già, sarebbe, perché i tecnici dell’esecutivo stanno cercando di capire come arginare il problema, con software e algoritmi dedicati. Ma non è escluso che per risolvere il problema, si arrivi alla decisione drastica di chiudere tutto.
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Alla questione furbetti, aggiungiamo che alcuni politici presenti in maggioranza non hanno mai troppo amato l’idea del Cashback. Fra i contrari ci sono soprattutto gli esponenti di Italia Viva, che con Gianfranco Librandi e Camillo D’Alessandro non hanno usato mezzi termini: “Il cashback è una misura costosa e inefficiente – dichiarano con una nota online – che non apporterà benefici alla nostra economia e al nostro Paese. Il probabile blocco del super-premio semestrale, per via della vulnerabilità del sistema ai furbetti delle micro-transazioni, è un’ulteriore dimostrazione dei limiti dell’intervento”.
E poi c’è la beffa: oltre metà dei soldi stanziati dallo Stato sono stati regalati perché i pagamenti sarebbero stati effettuati comunque in modo digitale, secondo gli studi sul caso. Sul tema – concludono i politici – saremo promotori di un’interrogazione parlamentare per invitare il nuovo Governo a prendere provvedimenti affinché non si sciupino risorse pubbliche, in particolare i fondi europei del Next Generation”.