Il Fisco ha diramato l’elenco ufficiale dei Paradisi Fiscali 2021. Da quest’anno l’Italia si è uniformata all’Unione Europea nella classificazione di questi paesi
I paradisi fiscali sono un po’ il sogno di tante persone. Questi posti oltre a non fornire informazioni fiscali ad altri paesi, spesso sono dei luoghi stupendi, dove magari trascorrere la propria vecchiaia dopo una vita di sacrifici.
Per l’Italia e per tutti i paesi dell’Unione Europea queste nazioni sono da mettere tassativamente in “Black List” visto che diventa difficile avere rapporti fiscali con loro. Naturalmente ciò comporta l’esclusione dai affari internazionali di grosso calibro. È il caso della Svizzera (è uscita formalmente dall’elenco solo nel 2017).
Per via di ciò ogni anno l’Agenzia delle Entrate stila una lista relativa ai paradisi fiscali. Ad onor del vero ogni anno si va assottigliando sempre di più. Questo perché l’Italia di fatto si è quasi del tutto uniformata all’Unione Europea nella valutazione di questi paesi.
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A tal proposito sono 8 i paesi con cui non esiste ancora un accordo sullo scambio di informazioni fiscali, ovvero: Samoa americane, Figi, Guam, Oman, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini degli Stati Uniti e Vanuatu.
Per l’Italia figurano ancora anche il Bahrein (ad eccezione di società che svolgono attività di esplorazione, estrazione e raffinazione del petrolio) e il Principato di Monaco (ad eccezione delle società che fatturano almeno 25% al di fuori dei confini monegaschi).
L’Italia inoltre in base all’articolo 2 del DM del 23 gennaio 2002 ha varato una sorta di “Grey List” in cui sono stati inseriti alcuni paesi per via di alcune specifiche attività. Tra questi figurano Angola, Antigua, Costarica, Dominica, Ecuador, Giamaica, Kenya, Mauritius, Panama, Portorico, Svizzera e Uruguay.
Tra le motivazioni principali ci sono i traffici petroliferi o particolari tipi di società che operano anche con stati esteri, in particolare per le attività di Export.