Irpef nell’occhio del ciclone per la riforma del Fisco: non sarà tutto rose e fiori e proprio questo tema diventa delicatissimo
Un sistema semplificato, sarebbe a capo della nuova riforma del Fisco di cui tanto si parla e che tanto vuole Draghi. Tra le cose che cambieranno, anche le aliquote Irpef, queste sono molto aumentate negli ultimi anni, pur dando agevolazioni ai contribuenti che riuscivano ad alleggerire il carico fiscale sul proprio reddito.
In questo momento, esistono cinque scaglioni Irpef, dal 23% di chi ha un reddito fino a 15mila euro, al 43% per i redditi oltre i 75mila euro. Ogni scatto di aliquota, viene pagato in quota di eccedenza rispetto a quella precedente e possono essere inserite le varie detrazioni, deduzioni e agevolazioni a cui si ha diritto.
Leggi anche>>> Sistema PagoPa: cos’è e perché sarà obbligatorio dal 1° marzo
Leggi anche>>> Rivoluzione partite Iva: cosa cambierà mese per mese, aspetti negativi e positivi
Chi sarà preoccupato dalle modifiche dell’Irpef
Quello della progressività quindi, è un sistema già esistente ma che andrebbe soltanto modificato. Cosa comporterà però, cambiare qualcosa? Esempio: la fascia reddituale tra i 15 e i 28mila euro che comprende il maggior numero di contribuenti italiani, rientra nello scaglione di sino al 27% sull’eccedenza di quanto già calcolato nella quota reddituale al 23%. Vuol dire che un soggetto con reddito di 28mila euro precisi paga 3.450 euro su 15mila euro di reddito e 3.510 euro sui restanti 13mila euro di reddito; quindi la media Irpef è del 25% circa.
Ed ecco a chi arriverebbe la botta, la riforma punterebbe su una riduzione delle aliquote, ma con conseguente cancellazione di tutte le agevolazioni oggi esistenti. Questo comporta una cifra maggiore versata, il che è un bene per lo Stato. La batosta, arriva però per le singole persone del ceto medio del Paese, già abbastanza colpito dal Fisco.
E non abbiamo parlato delle partite IVA, che probabilmente vedrà sparire il sistema forfettario per passare al sistema progressivo fatto a scaglioni, con tutte le eventuali conseguenze sulla possibilità finanziaria di autonomi e professionisti rispetto all’indice di redditività.