Brutte notizie in arrivo per chi aderisce al programma cashback. In seguito ad alcune anomalie, infatti, il Ministero dell’Economia potrebbe prendere una decisione drastica al fine di contrastare i furbetti. Ecco di cosa si tratta.
Introdotto grazie alla Legge di Bilancio 2020, il programma cashback è riuscito ad attirare nel giro di poco tempo l’interesse di un gran numero di utilizzatori. Lo scopo di questo programma, ricordiamo, è quello di disincentivare l’uso del contante, favorendo dall’altro canto i pagamenti tramite strumenti elettronici, quali carte di credito o bancomat. A tal fine è previsto un rimborso del 10%, fino ad un massimo di 150 euro, a fronte di almeno 50 transazioni nel corso del semestre. In particolare, a fare gola ai molti utenti che hanno deciso di aderire al programma, sono i 1500 euro del Super Cashback.
Si tratta, ricordiamo, di un bonus messo a disposizione per i primi 100 mila utenti che registreranno il maggior numero di transazioni dall’inizio del 2021 fino alla metà del 2022. Proprio per questo motivo in molti stanno cercando di ottenere il maggior numero di transazioni possibili, tanto da registrare nel corso delle ultime settimane un vero e proprio boom dei cosiddette furbetti del cashback. Una situazione che risulta in alcuni casi difficile da gestire, con il Ministero dell’Economia che potrebbe a breve prendere una decisione drastica, al fine di contrastare i furbetti. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo quali potrebbero essere le prossime decisioni prese in merito.
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Cashback, al via la lotta ai furbetti: possibile stop del superbonus da 1.500 euro
Da quando il programma cashback ha avuto inizio si è assistito ad un vero e proprio boom di furbetti. Si tratta, in pratica, di persone che decidono di frazionare un pagamento in tante piccole transazioni, in modo tale da scalare la classifica del superbonus da 1.500 euro, con la speranza di rientrare nei primi 100 mila utenti. Una situazione che ha visto molti farsi prendere un po’ troppo la mano, soprattutto ai danni dei distributori di benzina, arrivando a registrare casi con oltre 60 micro pagamenti in un’ora per pagare solamente 7 euro di carburante.
Un trucco di per sé non vietato dal regolamento, ma che finisce per danneggiare le tasche degli esercenti che si ritrovano in questo modo a dover pagare un bel po’ di soldi per via delle commissioni. Proprio per questo motivo sono in molti a richiedere un intervento da parte del governo, con il Ministero dell’Economia che potrebbe a breve decidere di bloccare il super bonus da 1.500 euro fino al momento in cui non verrà trovata una soluzione per contrastare i furbetti. Lo scopo, infatti, sarebbe quello di individuare un algoritmo grazie al quale non conteggiare i micro pagamenti. Al momento, comunque, si tratta solamente di indiscrezioni e non resta che attendere eventuali comunicazioni ufficiali in merito.