L’accompagnamento viene erogato per persone inabili allo svolgimento delle mansioni quotidiane. Quindi sono limitati i casi di sospensione dell’Inps. Ecco quando accade.
L’indennità di accompagnamento, come tutte le assegnazioni di categoria, necessita delle condizioni ben precise affinché si possa maturarne il diritto. E, di conseguenza, qualora questo cessi potrebbe accadere che l’erogazione possa essere sospesa, provocando quindi alcune problematiche. Questo perché la conciliazione fra necessità e diritto non combacia in ogni occasione. L’Inps, da parte sua, si riserva alcune motivazioni che possono portare alla sospensione dell’indennità di accompagnamento che, si ricorda, è una prestazione erogata dietro specifica domanda.
Ma in quali casi cessa il diritto all’erogazione? O meglio, in quale momento l’Inps smette di concederla? Innanzitutto va ricordato che, pur trattandosi di un’indennità che presuppone il grado di invalidità, questo non fa sì che il trattamento erogato sia lo stesso in ogni caso. L’accompagnamento, infatti, si rivolge agli invalidi totalmente inabili, vittime di gravi disabilità, sia fisiche che psichiche. In sostanza, i percepenti sono coloro inabili allo svolgimento delle mansioni quotidiane senza aiuti esterni.
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Non sono molti i casi in cui si manifestano le condizioni per cui l’Inps cessi il riconoscimento. Innanzitutto va ricordato che il sussidio viene emesso affinché il disabile possa godere di un’assistenza in modo continuativo, senza condizionamenti relativi al reddito. Una delle situazioni in cui si può incorrere nella sospensione riguarda il ricovero gratuito (quindi a carico della struttura) di od oltre trenta giorni, in un ospedale o altra struttura facente capo al Servizio Sanitario Nazionale. Quindi non rientrano in tale condizione né i day-hospital né i ricoveri temporanei.
Va da sé che in questi casi a essere sospeso non è il diritto all’accompagnamento ma solamente il pagamento dell’indennità. Il ricovero assume una certa importanza in merito all’erogazione dell’indennità di accompagnamento. Durante l’anno, infatti, se soggetto a ricovero il titolare dovrà presentare relativa documentazione (compilazione del modello Icric) che attesti quando e in quali condizioni questo è avvenuto. Naturalmente, precisando se gratuito o meno.