Il nuovo governo Draghi sembra intenzionato ad estendere il bonus 1000 euro anche a coloro che non hanno la partita Iva
Il nuovo governo Draghi ha l’arduo compito di trascinare l’Italia fuori dalla crisi generata dal covid-19. Per questo bisogna ponderare bene come distribuire le risorse a disposizione.
Sono molti gli italiani che aspettano alla finestra e aspettano speranzosi degli aiuti per cercare di ripartire, dopo questa lunga fase di chiusure a fasi alterne. Uno dei capisaldi rimane il bonus 1000 euro per partite Iva, che potrebbe estendersi anche ad altre categorie.
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Bonus 1000 euro erogato anche a chi non la partita Iva
La nuova versione del decreto ristori potrebbe infatti aprire “le porte” anche a coloro che non dispongono di partita Iva, quindi a coloro che non hanno un codice Ateco e per lavoratori autonomi intermittenti.
Passando ai requisiti, ecco quali sono richiesti per i possessori di partita Iva:
- deve essere attiva da almeno tre anni,
- reddito inferiore a 50mila euro,
- contributi versati regolarmente,
- perdita di almeno il 33% nel 2020 causa della pandemia.
Diverso il discorso per gli stagionali, i precari, i professionisti e gli autonomi sprovvisti di partita Iva. A loro sarò richiesto “solo” di dimostrare un contratto di lavoro attivo nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 29 ottobre 2020. Per coloro che sono iscritti alla Gestione Separata dell’Inps è richiesto almeno un mese di contribuzione versata nel corso del 2020.
Il prossimo Decreto Ristori ha in serbo però anche altre novità per quanto concerne il mondo del lavoro. La più rilevante è senza dubbio quella relativa alla proroga del blocco dei licenziamenti e della Cassa Integrazione Covid. Ma non è tutto. Anche il Reddito di Emergenza, la Naspi, pace fiscale e il nuovo saldo e stralcio delle cartelle esattoriali potrebbero rientrare nelle modifiche.