Modena: aveva il compito di accudirlo. Con la sua carta gli sottrae addirittura 11mila euro al bancomat. La badante finisce alla sbarra.
Un’accusa gravissima. Quella di aver raggirato un uomo anziano che, in teoria, avrebbe dovuto accudire. Un crimine che, purtroppo, non sarebbe il primo e, probabilmente, non sarà l’ultimo. Cavalcare l’assistenza per i propri scopi, abusare della propria posizione per compiere qualcosa di illecito ma, soprattutto, di crudele. Anche perché, in questo caso, la vittima era qualcuno che non poteva difendersi. Né avere conto fino in fondo di quanto stesse accadendo.
Nel mirino della giustizia finisce una donna, una badante che era stata assunta per dare conforto e assistenza nelle faccende domestiche a un’anziana coppia di Modena. Appena cinque mesi di lavoro, sufficienti però a mettere in atto quello di cui viene accusata. Una brutta vicenda perché deturpa il concetto di solidarietà. Lo rivolta e lo distorce. Indica come, troppe volte, accade che la fiducia sia mal riposta, nonostante la regolarità di un lavoro.
Ventidue operazioni avrebbe effettuato, utilizzando il bancomat dell’anziano signore che aveva preso l’impegno di assistere. L’uomo, di 86 anni, soffriva a causa di un precedente ictus che lo aveva colpito. Il che lo rendeva di fatto in difficoltà nel controllo delle spese, men che meno nella loro effettuazione. Per questo sua moglie affidava alla donna le spese necessarie, affinché provvedesse e, in questo modo, la aiutasse nella gestione. Una fiducia che, evidentemente, non era ben riposta.
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Modena: accudiva un anziano vittima di ictus: utilizzava il suo bancomat per i propri scopi
Nei cinque mesi di assistenza in casa, la donna avrebbe utilizzato la carta della coppia per prelevare denaro, fino a portarsi a casa, secondo gli inquirenti, una cifra monstre di 11 mila euro. Transazioni che, alla lunga, hanno insospettito la moglie dell’86enne. E’ stata lei, infatti, ad accorgersi di quanto stava accadendo, correndo a denunciare alle Forze dell’ordine quelle sottrazioni indebite.
La vicenda è presto finita nelle mani della giustizia e la donna, accusata delle transazioni illecite, è finita alla sbarra. Il rinvio a processo è arrivato a dicembre. Ora l’attesa affinché la giustizia faccia il suo corso. La sfida del rispetto e della pietà umana, in questa storia, è già stata persa.