Con l’insediamento al governo di Mario Draghi, ci saranno tante novità: se passasse la nuova Riforma, chi pagherebbe un Irpef inferiore?
La nuova Riforma fiscale voluta da Draghi, inizierà proprio dal modello Irpef. Ascoltata innanzitutto Confindustria, come richiesto dallo stesso Presidente del Consiglio, che ha affermato di voler ascoltare le parti sociali, prima di muoversi. Non solo industriali, anche commercianti e artigiani, hanno espressamente richiesto una revisione dell’Irpef, cercando un modello più equo per tutti.
I rappresentanti del Confartigianato, hanno già detto la loro: “La riforma dell’Irpef è il primo passo di una indispensabile revisione complessiva del sistema fiscale per ridurre il peso delle tasse su imprese e cittadini, il numero di adempimenti e le complicazioni per pagarle”.
L’obiettivo, lo si capisce, è quello di dimezzare se non eliminare il divario tra le aliquote nominali e quelle effettive ed assicurare uguale trattamento a tutti i redditi di lavoro e garantire neutralità del prelievo rispetto alla forma giuridica dell’impresa. E poi c’è il tema semplificazione del sistema fiscale. Confindustria, avrebbe già proposto un Codice Tributario Unico.
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Ora vogliamo sapere però se la revisione eventuale delle aliquote, interessi tutti o solo qualcuno. Soprattutto, se interessa qualcuno di noi. Ed allora, entriamo nello specifico. Stando alle stime di Confartigianato, il primo intervento, atto a riequilibrare la tassazione Irpef, sui redditi che vanno dai 28.000 ai 55.000 euro, con aliquote più proporzionate per fascia di reddito. Al primo dei due scaglioni Irpef, viene applicata un’aliquota inferiore all’attuale 38%.
Questo sistema, fatto a scaglioni viene mantenuto come l’attuale, a ridursi, sarebbero le percentuali di scarto tra una fascia di reddito e l’altra, soprattutto tra terzo e secondo scaglione, praticando detrazioni decrescenti in modo più lineare rispetto al reddito.
Quindi, il progetto a cui si lavorerebbe, prevedrebbe una riduzione dall’8% al 4% della ritenuta applicata sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta, con da 5.000 a 50.000 euro del limite che rende obbligatoria l’aggiunta del visto di conformità per la compensazione dei crediti Iva.