Vincere al Superenalotto non è solo ed esclusivamente una questione di fortuna. Esistono dei metodi che permettono di avvicinarci il più possibile al jackpot.
Fortuna o abilità? Questa spaccatura divide da sempre coloro che amano il gioco da coloro che invece lo vedono come una minaccia.
I primi sostengono che il proprio ingegno è la caratteristica principale per arrivare al successo, mentre i secondi attribuiscono al caso le possibilità di vincita.
Sicuramente c’è un po’ di entrambe, ma non è possibile affermare precisamente in che misura e se una prevale nettamente sull’altra. Al Superenalotto ad esempio per quanto bisogna essere fortunati ad indovinare i numeri vincenti, alcune tecniche possono risultare molto utili nella scelta della nostra sestina.
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Il primo suggerimento che può risultare utile è quello di puntare sui numeri mancanti. Online sono presenti tutte le statistiche in tal senso e magari quelli che non vengono estratti da più tempo possono rappresentare una scelta vincente.
Non si tratta però di un metodo comprovato, anche perché non è detto che poi quei numeri possano uscire tutti o la maggior parte durante la stessa estrazione.
Decisamente più interessante la questione dei numeri meno giocati che in caso di vincita possono portare a dei guadagni più cospicui. In molti tendono ad inserire nella propria giocata dei numeri che richiamino a date particolari a sogni o fatti della propria esistenza.
Per effetto di ciò quelli più giocati sono 3, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 19, 90 mentre quelli che vengono sfruttati meno (e che quindi potrebbero portare maggiori guadagni) sono il 32, 34, 46, 59, 60, 61, 62, 76, 78 e 79.
Affidarsi ai sistemi è un’altra chiave che può portare alla vittoria. Il primo è quello classico elaborato da un computer in base a calcoli statistici. Anche gli esercenti spesso e volentieri li propongono, ma il fatto che vengano giocati da più persone riduce l’appetibilità.
Il secondo è quello integrale, che si applica scegliendo più numeri rispetto ai classici sei previsti dall’estrazione. Si può optare fino ad un massimo di 10 numeri per un massimo di 210 combinazioni diverse. In questo modo si può aumentare la probabilità di mettere le mani sul montepremi, che rimane comunque molto difficile.
Il sistema ridotto è invece per chi si vuole “accontentare”. Quindi, puntare a qualcosa di meno rispetto al jackpot (magari puntando su una cinquina). La differenza con l’integrale sta nell’acquisto delle combinazioni, che non vengono prese tutte. Un aspetto che comporta anche un ebroso minore.
Allettante (ma non per tutti) può essere anche la condivisione della vincita. Acquistando una quota di sistema si hanno sicuramente più possibilità di centrare il jackpot. Un esempio in questa direzione è la vincita record realizzata a Milano nel 2010 derivata da un sistema messo in piedi da 70 persone, che si sono divise “appena” 177,7 milioni di euro.
Ad ogni modo il gioco va ponderato nella giusta maniera. Fatto saltuariamente e senza sfociare nella ludopatia è bello e divertente. In caso contrario può portare a continue spese, che alla lunga rischiano di essere deleterie. Insomma giocare si, ma con criterio. Non è con il gioco che si guadagna, ma con il sudore delle proprie fatiche.