Una delle truffe più celebri in assoluto su Whatsapp si sta espandendo rapidamente. Scopriamo come funziona e in che modo può procurare danni irreparabili
Un vero e proprio spauracchio che da nord a sud sta pian piano raggirando diversi utenti di Whatsapp di tutta Italia. La nota truffa del codice a 6 cifre cambia periodicamente zona, ma la sostanza rimane la medesima: impadronirsi dei dati delle persone.
Purtroppo però nonostante le continue informazioni sulla tematica, il fenomeno continua ad essere piuttosto in auge e naturalmente anche per un calcolo delle probabilità, qualcuno che “abbocca” si trova sempre.
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Nello specifico il losco piano si basa esclusivamente sul codice a 6 cifre necessario per il trasferimento dell’account quando cambiamo dispositivo o numero di telefono.
Tutto inizia con un messaggio ricevuto da parte di uno dei contatti in rubrica (probabilmente è stato truffato anche lui), che comunica di aver inviato casualmente il suddetto codice. Successivamente chiede di inviare nuovamente i sei numeri di quella combinazione.
Grazie ad un collaudato meccanismo di phishing la vittima clicca il link presente nel contenuto del messaggio spalancando le porte dei suoi dati personali a criminali. Possono così accedere a codici di accesso, carte di credito e conti correnti e rubrica.
I rischi sono quindi molteplici: si va dal furto d’identità allo svuotamento di carte e conti. Per questo sono tanti gli enti che nel Bel Paese stanno facendo una propaganda informativa per mettere in guardia le persone rispetto a questo meccanismo subdolo.
La prima cosa da evitare è rilasciare i propri dati in chat, anche ad eventuali amici o operatori della banca. Non cambiare le proprie password su richiesta di terzi e non cliccare mai sui link che ci arrivano tramite messaggi strani e ambigui.
Per proteggere ulteriormente il proprio account è bene attivare l’autenticazione a due fattori. Una volta inserita la password arriva contestualmente un codice tramite sms che solo una volta inserito consente di poter entrare nel proprio profilo.
Altro passaggio determinante è sicuramente l’attivazione degli alert. In questo modo in caso di accesso da altri dispositivi, arriva subito una email o un sms, che avvisa dell’accesso anomalo.