Rinegoziare le condizioni del mutuo di casa è una prassi abbastanza in auge in questo periodo storico. Vediamo quando e come è possibile
Il mattone non perde mai di valore. Una frase vecchia come il mondo che però è decisamente emblematica. In questa fase però i prezzi sono in leggero ribasso per via della crisi scaturita con l’arrivo della pandemia.
In molti si stanno cimentando in trattative di acquisto ma anche in riformulazioni del mutuo originario, magari per risparmiare qualcosina o per ottenere dei tassi di interesse più bassi.
Esistono varie tipologie di ridefinizione del proprio accordo con la banca. Si può anche decidere di trasferire il mutuo presso un altro istituto di credito. Vediamo il ventaglio delle scelte a disposizione di un cliente mutuatario.
La richiesta per il cambiamento dei termini e delle condizioni può essere inoltrata in qualsiasi momento e la banca è libera di poter rifiutare qualora non ritenga conveniente la proposta.
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Una prima opzione è quella di poter richiedere una rata più bassa a parità di durata o di una riduzione del tempo di estinzione lasciando invariato il corrispettivo mensile del mutuo. Queste ipotesi però sono fattibili a fronte di una diminuzione dei tassi d’interesse.
Più auspicabile allungare i tempi del mutuo e risparmiare sull’importo del canone da pagare ogni mese. Solitamente alla base di ciò ci sono delle problematiche di carattere economico, che la banca (anche per i propri interessi) è quasi sempre propensa ad ascoltare.
Se proprio invece i rapporti con la propria filiale non sono più idilliaci si può sempre pensare di cambiare banca. Come? Attraverso la surroga, che consiste nel trasferimento del mutuo con cui si possono cambiare anche durata e tasso d’interesse. Se la nuova banca accetta, la vecchia non può per nessuno motivo opporsi al trasferimento.