Sforbiciata Rc Auto sui rimborsi in caso di incidenti con conseguenze gravi. L’associazione di categoria annuncia battaglia: “Danneggiati gli utenti”.
Novità in vista per l’Rc auto, per il quale le compagnie di assicurazione provvederanno a breve all’introduzione di nuove tabelle risarcimenti. Disponendo, al contempo, ulteriori criteri di liquidazione, relativi a incidenti che abbiano provocato lesioni gravi nei passeggeri coinvolti. In sostanza, una modifica che potrebbe essere inserita nella casella dei risparmi, visto che, potenzialmente, le compagnie andrebbero a ridurre il tutto di quasi il 13%. Più o meno 800-900 milioni di euro l’anno, portando però in dote il rischio di una riduzione di garanzie per gli assicurati.
Una novità che ha fatto storcere il naso alla schiera dei beneficiari, con Assoutenti portabandiera di quella che si annuncia come una protesta strutturata, in nome di una lamentata riduzione di tutela. Anzi, secondo l’associazione, il rischio non è solo di “asciugare” le garanzie assicurate nei contratti ma anche di portare un danno economico alle vittime di incidenti stradali.
LEGGI ANCHE >>> Carta Libretto: zero costi ma operazioni limitate
LEGGI ANCHE >>> Carte di credito, tutti i costi a cui prestare attenzione
I nuovi criteri verranno introdotti con decreto del Presidente della Repubblica ma Assoutenti ha già annunciato l’innalzamento delle barricate. Come ricordato dal presidente Furio Truzzi, “lo scopo del decreto è quello di far conseguire alle compagnie assicuratrici ulteriori risparmi sui risarcimenti in modo da ridurre i premi delle polizze Rc auto”. Una mossa che, già nell’immediato, rischierebbe di penalizzare gli utenti che hanno stipulato i contratti di assicurazione. I quali, di fatto, si ritroverebbero con un risarcimento minore nella maggioranza dei casi in cui il sinistro abbia prodotto lesioni gravi.
Se il risparmio per le compagnie sarebbe conseguentemente ingente, per gli assicurati la faccenda avrebbe il sapore della beffa. Anzi, secondo Assoutenti si parla di una scelta ingiustificata, perché non terrebbe conto della riduzione del 46% (dati Ania) degli incidenti stradali nell’ultimo decennio. In proporzione, ancora di più nel 2020 vista la discesa dal 5,51% al 3,60% fra gennaio e settembre. Truzzi lo definisce “un fatto epocale”. Ma per ora il taglio resta. E anche la protesta.