Verifiche a campione per accertare che i redditi di chi ha richiesto il Bonus siano in linea con quanto previsto. Ecco cosa si rischia in caso contrario.
Cinquecento euro di bonus, destinato al supporto alla rata di internet ma anche all’acquisto di Pc, tablet e altri strumenti tecnologici. Questi ultimi destinati soprattutto a giovani studenti, universitari e non. Erano queste le prerogative alla base del Bonus da 500 euro pensato dal governo per assistere le famiglie con reddito inferiore a 20 mila euro annui alle spese legate alla tecnologia domestica. Dettami e requisiti che, però, secondo l’Inps non sarebbero stati sempre rispettati.
Tanto che, già a partire dal dicembre scorso, sarebbero stati avviati una serie di controlli incrociati per verificare se davvero i beneficiari abbiano il requisito indispensabile della fascia di reddito bassa. In caso contrario, gli eventuali irregolari andrebbero incontro a dei rischi di tipo pecuniario.
Così come era stato concepito, il bonus prevedeva l’assegnazione di fondi da 500 euro finalizzati al sostegno per le spese domestiche, nello specifico per internet e accessori. Con riferimento, come detto, a un target composto da famiglie con redditi entro le prime due fasce del modello Isee. Quest’ultimo, figurava come un requisito altrettanto indispensabile. I potenziali beneficiari del bonus, infatti, erano tenuti a presentare un modello in corso di validità, che attestasse l’effettiva presenza di un reddito al di sotto o pari ai 20 mila euro.
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