Smerciavano banconote false e truffavano tantissimi malcapitati, traendone facili profitti: fermati a Trento
Mettevano in atto la truffa del cambio valuta. Si facevano consegnare importanti somme dai malcapitati, per poi sparire. Sono 5 i soggetti per adesso fermati, che facevano parte di una particolare organizzazione, truffati da loro diversi cittadini, tra Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Le vittime venivano scelte con cura, tra gli inserzionisti online tra chi vendeva veicoli, cavalli, orologi e quant’altro. In prima fase di truffa, avveniva la trattativa per il bene messo in vendita per poi passare all’operazione di cambio di denaro e aggirare la normativa antiriciclaggio.
Al primo incontro, il truffatore si presentava a bordo di una bella auto, vestito in modo elegante e dopo i primi convenevoli, iniziava a parlare del bene trovato in vendita, fingendosi interessato. Poi, si passava alle modalità di pagamento, contanti in cambio dell’oggetto, dove per convincere il truffato, venivano mostrate mazzette di denaro, in cui solo alcune banconote non erano false.
Leggi anche>>> Bonus fake: cosa bisogna sapere per non incorrere in spiacevoli truffe
Leggi anche>>> Non rispondere assolutamente a questa telefonata: è una truffa
Banconote false e poi la sparizione: le vittime perdevano migliaia di euro
Non è finita l’operazione: il truffato veniva poi invitato in un appartamento, e dopo aver ricevuto il denaro pattuito, il truffatore con la scusa di andare a prendere la somma oggetto della transazione, andava via, non facendo più ritorno. Molto spesso, agli incontri finali, era presente una giovane donna, con il compito di distrarre la vittima e nel caso questa avesse voluto seguire il truffatore, di trovare un modo per bloccarla.
Il denaro rubato veniva poi “pulito” con delle operazioni effettuate in un casinò della Nazione confinante, la Slovenia. Lì, con quei soldi, venivano comprati orologi di pregio. L’indagine della Guardia di Finanza però ha poi portato all’identificazione di 5 membri dell’associazione effettuata per delinquere.
Prevalentemente legati da vincoli di parentela, finalizzata alla truffa ed al riciclaggio, l’organizzazione è risultata risalire a due famiglie del friulano, che avevano interessi criminali anche nel Trentino. Durante le incursioni degli uomini della GdF, le perquisizioni hanno condotto al sequestro di circa 130mila euro contraffatti, utilizzati per le truffe.